“Un sentito grazie a tutti gli uomini e le donne che per giorni hanno operato senza sosta per domare l’incendio di Collalto. Una macchina organizzativa complessa che si è mossa come un solo uomo, per limitare i danni all’ambiente e garantire l’incolumità delle persone. Un grazie va anche alle aziende agricole del posto per la disponibilità delle piscine e di propri mezzi e per il supporto agli operatori.” Con queste parole il presidente della Provincia, Simone Bezzini e l’assessore provinciale all’agricoltura, Anna Maria Betti, intervengono sul grave incendio dell’11 luglio scorso.
Tutti i numeri dell’intervento. La mobilitazione ha visto l’impegno di numerosi mezzi sia a terra che aerei – elicotteri e canadair – e coinvolto non meno di 200 persone, fra personale della Provincia – Servizio Forestazione e Polizia Provinciale – del Corpo Forestale dello Stato, dei Vigili del Fuoco, delle Unioni Comunali della Val di Merse, dell’Amiata, della Val di Chiana; dei Comuni di Colle e Casole, del Volontariato. Hanno partecipato inoltre all’intervento anche organizzazioni provenienti dalle altre province, dando un contributo straordinario.
Dal lancio dell’allarme sono intervenuti, in media, 40 squadre al giorno garantendo l’operatività 24 ore su 24, con ricambi ogni 6-8 ore di intervento. Sul fronte dei mezzi, sono stati impegnati, a rotazione, canadair – fino a 3 contemporaneamente, per un totale di 9 missioni ed elicotteri – da 1 a 5 al giorno per complessive 120 ore di volo – messi a disposizione dalla Sala Operativa Permanente Regionale. Da terra sono intervenuti una pala meccanica del Corpo forestale dello Stato, mezzi meccanici apripista, autobotti e numerosi altri mezzi, alcuni messi a disposizione anche da imprese e aziende agricole della zona. La Centrale Operativa Provinciale ha garantito il coordinamento 24 ore su 24, organizzando – in costante contatto con la Sala operativa e i Direttori delle Operazioni sul posto – tutte le operazioni antincendio e i necessari interventi di logistica e di assistenza alle persone e agli operatori in stretto raccordo con i Comuni e le Polizie Municipali. Un impegno che è proseguito per la verifica e il monitoraggio, intervenendo prontamente nelle riprese dell’incendio, favorite dalle alte temperature e dal vento.
“Nonostante gli enormi sforzi fatti da tutti i soggetti coinvolti – proseguono Bezzini e Betti – la superficie percorsa dal fuoco è stata stimata in oltre 300 ettari. Una danno enorme se si considera che, in provincia di Siena, l’anno scorso gli ettari di boschivo bruciati erano 55 e nel 2010 poco più di 5. Le indagini in corso consentiranno di avere un quadro più puntuale dei danni, così come sulle cause; ad oggi l’evento sembra rientrare nella casistica della gran parte degli incendi boschivi e non, registrati negli anni, di origine colposa e/o accidentale”.
“L’evento eccezionale verificatosi nei giorni scorsi – concludono Bezzini e Betti – deve essere un monito per tutti. Ricordiamo che dal 1° luglio è scattato il divieto assoluto di accensione di fuochi entro 200 metri dal bosco e aree assimilate. Ma i divieti da soli non bastano. E’ indispensabile una grande attenzione da parte di tutti, con l’assunzione di comportamenti più che prudenti. E’ questo il miglior modo per ringraziare e sostenere i tanti soggetti che svolgono in modo impeccabile un lavoro straordinariamente impegnativo; non solo in occasione degli incendi, ma 365 giorni l’anno, nelle tante azioni di prevenzione e tutela attiva di quello straordinario patrimonio collettivo che il bosco rappresenta”.