Cultura, scienze della vita, infrastrutture, polo della monetica. Sono questi i quattro temi al centro del Patto per lo sviluppo e l’occupazione della città di Siena. Patto del quale si è parlato questa mattina, lunedì 30 aprile, presso la Sala delle Lupe del Comune di Siena con il sindaco, Franco Ceccuzzi; il presidente della Provincia, Simone Bezzini e il Presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi. Nel corso dell’iniziativa, inoltre, sono intervenuti Angelo Riccaboni, rettore dell’Università degli Studi di Siena; Paolo Ferragina, prorettore per la ricerca dell’Università di Pisa; Stefano Maggi, docente di Storia Contemporanea dell’Università degli Studi di Siena; Rino Rappuoli, presidente del Distretto Tecnologico delle Scienze della Vita e Pierluigi Sacco, direttore di candidatura di Siena capitale europea della cultura 2019.
“E’ importante oggi – ha dichiarato Ceccuzzi – la presenza delle principali istituzioni, perché tutti insieme possiamo lavorare per trovare idee e progetti che possono, anche in un momento di difficoltà a reperire risorse, costruire nuove ricchezze per questo territorio. Il Comune di Siena ribadisce la volontà di costruire e consolidare legami forti con le altre istituzioni, a partire dalla Provincia e dalla Regione. Ci sono stati anni che potremo definire di ‘boriosa autosufficienza’, confortata, per altro, da ingenti disponibilità che ha finito per aumentare le distanze tra la città e la Toscana. Oggi vogliamo ridurre queste distanze su presupposti progettuali e non perché ci troviamo in difficoltà. Noi proponiamo quattro elementi alla riflessione della Regione: distretto culturale, scienze della vita, infrastrutture e green city, polo della monetica. Quattro filoni di sviluppo che, a nostro avviso, sono di caratura regionale e quindi si inseriscono molto bene in quella prospettiva di ‘città toscana’ alla quale fece riferimento Enrico Rossi, da candidato alla guida della Regione. Unendo le forze e facendo massa critica possiamo affrontare meglio la crisi globale, partendo da progetti che erano in corso e da vocazioni storiche, sui nostri punti di forza e sui quali vogliamo costruire innovazione. Vogliamo poi – ha concluso Ceccuzzi – intensificare le relazioni con la Provincia, con la quale abbiamo firmato un protocollo per una programmazione economica da condividere insieme agli altri comuni della provincia di Siena”.
“Il dibattito di oggi – ha detto Rossi – è stato intelligente e utile per prepararci a quello che dovremo portare avanti tra settembre e giugno del prossimo anno, quando presenteremo in Europa il nuovo piano di finanziamenti 2014 – 2020. Già dal 2014, infatti, la Regione intende assegnare i nuovi finanziamenti europei. Oggi abbiamo cercato di capire come la Regione possa dare un contributo a Siena e come Siena possa darlo alla Toscana, su alcuni assi fondamentali di sviluppo per il nostro futuro. Ne sono emersi alcuni su cui siamo in piena sintonia, dai trasporti alle scienze della vita fino all’ Information Communication Technology e alla cultura. Sul fronte dei trasporti su ferro, per esempio, dobbiamo fare di più di quanto già è stato fatto, a cominciare dall’impegno di portare il tempo di percorrenza da Siena a Firenze ad un’ora. Per quanto riguarda le strade, invece, dobbiamo completare la Grosseto – Fano e mettere in sicurezza la Siena – Firenze”.
“La Regione – ha continuato Rossi – confermerà il forte sostegno al polo delle ‘scienze della vita’, che può essere un punto di forza assoluto per il nostro territorio per il quale ci assumiamo il compito di contribuire al mantenimento dell’equilibrio di bilancio di Toscana Life Sciences. Nei prossimi giorni, inoltre, dovrebbero sbloccarsi 23 milioni di risorse europee che andranno a finanziare, direttamente dalla Regione, i laboratori di ricerca della Fondazione “Achille Sclavo”. Anche il tema del polo della monetica, all’interno del distretto dell’ICT, è emerso con forza, partendo dall’idea di legare un’industria che innova con il settore delle tecnologie al servizio della finanza. Se non a Siena – ha evidenziato Rossi – dove potrebbe svilupparsi un progetto di questo tipo?”
Il presidente regionale ha poi commentato l’impegno della città per lo sviluppo del Polo culturale: “Sono felice di concorrere all’obiettivo di Siena capitale europea della cultura 2019. La Regione ha il dovere di definire politiche in grado di mettere intorno ad un unico tavolo le eccellenze che operano nel settore culturale, per capire quali sono gli strumenti e le tecnologie che ci consentano di costruire un apparato di impresa in grado di garantire una maggiore promozione all’esterno, a partire dalle nostre eccellenze”.
“Ho molto apprezzato – ha sottolineato Bezzini – il lavoro svolto dall’amministrazione comunale con le parti sociali per definire il patto. E’ un lavoro che, per gli obiettivi che si pone, può assumere un valore per la città e per tutto il territorio provinciale anche in una dimensione regionale. Un impegno che presuppone uno sforzo straordinario per metterci in sintonia con i cambiamenti del nostro tempo. Sono stati compiuti alcuni errori, in passato, nella capacità di interpretare la più grande crisi degli ultimi decenni. Ora c’è l’impegno a recuperare e fare un lavoro che non prevede solo la ‘difesa’. Difendersi dalla crisi è importante, noi in questi anni lo abbiamo fatto affrontando decine di crisi aziendali affrontando, cercando di difendere uno per uno i posti di lavoro del nostro territorio, stando vicini alle imprese. Difendersi è importante, ma non basta, poiché la crisi è di portata strutturale e richiede, anche per Siena, per la città e per la provincia uno sforzo di carattere generale per aprire una nuova fase”.
“La realtà è dura – ha sottolineato Bezzini – e, proprio per questo, oggi più che mai, non c’è spazio per particolarismi, rendite di posizione ed egoismi di alcun genere. Se da un lato è giusto guardare in faccia la realtà, dall’altro oggi possiamo dare un messaggio di fiducia e speranza delineando degli obiettivi per inserire Siena e il suo territorio sui possibili filoni di sviluppo dei prossimi anni. Spesso la crisi porta a guardare all’immediato, ma nel ‘Patto’ c’è anche una visione di medio e lungo termine. In questa visione noi ci siamo e lavoriamo con una grande sintonia su progetti che riguardano green economy, infrastrutture, cultura, distretto delle biotecnologie e la possibilità di costruire esperienze di filiera con l’Ict. Su queste materie siamo in linea con il lavoro fatto in questi anni dall’amministrazione provinciale, con i documenti programmatici anticrisi. Siamo disponibili alla massima collaborazione e, con la Regione – ha concluso Bezzini – potremo definire un vero e proprio protocollo per condividere alcune grandi priorità”.