“Siena non è un cumulo di macerie, è stata difesa la relazione tra Banca MPS e la città”: con queste parole, stamani, il sindaco Bruno Valentini ha esordito nella conferenza stampa indetta per esternare la soddisfazione di tutta l’amministrazione comunale per la notizia dell’azzeramento dei debiti di Fondazione MPS.
<<Grazie al coraggio e alla determinazione del Presidente Antonella Mansi – ha detto Valentini –, delle Deputazioni Generale e Amministratrice e dello staff tecnico della Fondazione, si è potuto compiere un piccolo miracolo: consentire a FMPS, senza azzerare il proprio patrimonio, di estinguere il debito contratto con le banche, nonché con gli altri enti, assunto per coprire i bisogni finanziari legati alle sciagurate operazioni Antonveneta e dei derivati messe in campo dai passati vertici di Banca MPS. Una soluzione che, agli occhi di molti, fino a pochi mesi fa, sembrava irrealizzabile; addirittura irrisa da chi interpretava la nostra resistenza come difesa a oltranza dell’ingerenza politica sugli affari di Banca MPS, o da chi chiedeva, con forza, la nazionalizzazione dell’istituto>>.
Valentini ha ribadito, in più passaggi, la necessità di tutelare il legame tra la banca e la città: <<Da oggi ha inizio un nuovo corso: Siena non è più l’azionista di maggioranza, ma vuole porsi come il territorio di riferimento nei confronti del quale l’istituto ha il compito di svolgere una funzione strategica di sostegno alle famiglie e di rilancio dell’economia locale. Chi investe, oggi, in azioni MPS è consapevole del valore intrinseco di questa grande banca finora sottovalutato dalla Borsa e dalle pressioni speculative e deve rispettarne la storia che l’ha resa tale. Dal canto suo, la Fondazione dovrà diversificare il patrimonio>>.
Il sindaco ha riconosciuto anche l’importanza della credibilità del nuovo corso politico del Governo Renzi e, più in generale, dell’economia italiana, <<perché chi punta su MPS – ha puntualizzato – scommette sul nostro Paese. Dobbiamo pertanto renderci appetibili per gli azionisti privati, in particolare stranieri, che hanno deciso di investire: attirando capitali, ma senza essere colonizzati. Con la ricostituzione del consorzio di garanzia per l’aumento di capitale, in pochi mesi la banca dovrebbe essere adeguatamente ripatrimonializzata e liberata dall’onere del prestito statale recuperando redditività. Questo le permetterebbe anche di svincolarsi progressivamente dalle eccessive pretese della Commissione Europea che potrebbero compromettere il rilancio commerciale>>.
<<La politica senese – ha proseguito Valentini – oggi lascia piena autonomia al management, sul quale saranno i nuovi azionisti ad esprimersi tra qualche settimana. Come linea di indirizzo, auspichiamo che le logiche e le dinamiche dell’economia reale prevalgano su quelle della finanza e della speculazione fine a se stessa. La nuova Fondazione nasce oggi e, a differenza del passato, non si limiterà a distribuire potere e incarichi>>.