Il vicesindaco Mancuso: “Anche a Siena serve una giustizia all’altezza dell’Europa”

Fulvio Mancuso - vicesindaco di Siena

Fulvio Mancuso – vicesindaco di Siena

Siena, candidata ad essere capitale europea della cultura, ha bisogno di avere una giustizia di livello europeo”: queste le parole del Vicesindaco Fulvio Mancuso che oggi, insieme all’assessore Paolo Mazzini, è intervenuto all’assemblea pubblica sul tema della Giustizia a Siena.

E’ inaccettabile che la carenza degli organici del Tribunale di Siena, dei Magistrati come del personale di cancelleria, sia da tempo intorno al 50%; che nonostante l’avvenuto espletamento di un concorso non vi sia ancora la prospettiva di una effettiva assegnazione del dirigente dei servizi di cancelleria civile e penale e che, dopo l’ormai risalente avvicendamento tra l’ex presidente e l’attuale in partenza, non si prevedano tempi brevi per l’insediamento di un capo effettivo del Tribunale. Su questo drammatico problema – afferma Mancuso – chiediamo che intervengano con determinazione anche i nostri rappresentanti in Parlamento”.

Con le riforme istituzionali – e tra queste la riforma della giustizia – si può contribuire a dare nuovo slancio ad un Paese altrimenti destinato a non invertire la rotta del declino: ma di riforme attese, discusse e mai realizzate se non a pezzetti, si può anche morire – ha sottolineato Mancuso”.

Le statistiche – ha aggiunto il Vicesindaco – ci mostrano un’Italia che, in particolare per la giustizia civile, la cui efficienza condiziona fortemente anche l’attrazione di capitali e di investimenti, occupa ancora posizioni molto distanti dai principali paesi europei. Dopo essersi classificata nel 2012 al 160^ posto su 185 (addirittura dopo l’Iraq), nel 2013 l’Italia ha fatto qualche primo passo in avanti attestandosi alla 103^ posizione del ranking di “Doing business” che misura, per conto di “World Bank”, dove è più facile fare impresa. Questo vuol dire che il cambiamento e il miglioramento sono possibili ma sono ancora lontani dal concretizzarsi utilmente”.

La razionalizzazione dei presìdi giudiziari – ha aggiunto ancora Mancuso – potrebbe contribuire a rendere più efficiente e tempestiva la risposta alla domanda di giustizia dei cittadini ma, per come è maturata, sta generando maggiori disagi dei benefici attesi. Sia in termini di costi che di servizio alla collettività. Ne abbiamo un caso evidente nella nostra provincia con l’accorpamento del Tribunale di Montepulciano a quello di Siena, rispetto al quale rimane urgente affrontare la necessità, di cui si sono fatti carico anche i nostri parlamentari, di avere presìdi di giustizia sul territorio che vadano anche oltre la lodevole iniziativa degli sportelli di prossimità per la volontaria giurisdizione. In verità, tutto sarebbe andato meglio, ad esempio, se l’accorpamento fosse stato preceduto da una sperimentata e completa introduzione del processo telematico che, comunque, sta pian piano partendo anche a Siena. In ogni caso, nonostante le notevoli difficoltà ereditate sul fronte della situazione di bilancio e del negativo periodo di commissariamento, il Comune di Siena si è assunto concretamente le proprie responsabilità in relazione alle necessità logistiche degli Uffici Giudiziari”.

In attesa di interventi normativi generali, del funzionamento a pieno regime del processo telematico e della dovuta copertura degli organici – ha continuato il Vicesindaco – possiamo comunque dimostrare che anche le buone pratiche sono in grado di dare un contributo importante. Quella del cosiddetto Ufficio del processo, vale a dire l’istituzione di uno staff di assistenti laureati in discipline giuridiche, meglio ancora se praticanti avvocati, che affianchino il Magistrato nelle operazioni più semplici così come accade in molti paesi europei, potrebbe essere intensificato a Siena sulla falsariga dell’esempio di Milano. Ma vi è soprattutto, il modello del Tribunale di Torino (c.d. “programma Strasburgo”) che, grazie alla determinazione dell’attuale Presidente della Corte di Appello piemontese Dott. Mario Barbuto, ha ricevuto importanti riconoscimenti europei oltre ad essere consigliata come prassi virtuosa da parte del Ministero della Giustizia e del C.S.M. Ad esso, peraltro, si sono ispirati anche alcuni recenti interventi legislativi (come l’art.37 della legge 98/2011)”.

Ho avuto di recente un contatto epistolare con il Presidente Barbuto – ha concluso il Vicesindaco – e, complimentandomi per i risultati raggiunti dal Tribunale di Torino, gli ho parlato del progetto di Siena capitale europea della cultura 2019 che non è quello di far mostra delle bellezze di Siena o di organizzare una sequenza di eventi quanto piuttosto di dimostrare concretamente che la cultura può essere il patrimonio su cui costruire salute, giustizia sociale, sviluppo economico. Un progetto, dunque, che parte dal basso, dal coinvolgimento delle persone, dei cittadini, dai talenti di coloro che studiano e lavorano nei diversi settori della società senese. Uno di questi è proprio la giustizia per le ricadute sociali ed economiche che sono evidenti. Ed è in ragione di tutto questo che il Dott. Barbuto mi ha manifestato la sua piena disponibilità anche a venire a Siena ove potremmo discutere e pianificare insieme – Comune, magistrati, avvocati, personale amministrativo del Tribunale – un progetto “Siena” per il miglioramento organizzativo del nostro Ufficio Giudiziario. Sarebbe davvero un bel segnale. Degno di una città che si candida a capitale europea della cultura”.