“Non ci faremo portare la via la Banca: la Fondazione Mps abbia un sussulto di dignità e rispedisca al mittente la richiesta dei vertici di Rocca Salimbeni di togliere il vincolo di voto del 4% che significherebbe svendere il Monte dei Paschi al miglior offerente”. E’ questa la posizione di Eugenio Neri, candidato a sindaco di Siena sostenuto dalle liste civiche Moderati di centrodestra – Sena Civitas, Nero su Bianco e Siena Rinasce riguardo alle indiscrezioni che stanno precedendo l’assemblea degli azionisti di fine aprile.
“La rimozione del vincolo di voto, e il contemporaneo aumento di capitale da un miliardo, significa vendere il Monte dei Paschi di Siena. Infatti, i nuovi soci esterni potranno conquistare il controllo della Banca a un prezzo d’occasione, viste le attuali quotazioni delle azioni Mps – spiega Neri – Non possiamo permettere che oltre cinquecento anni di storia vengano cancellati con un solo colpo di mano. Si tratta del patrimonio che la comunità ha costruito nei secoli, e non può essere lasciato alla mercé di affaristi senza legame con il territorio. Si completa quanto avevamo preconizzato. Il presidente di Mps ha un piano che non ha mai voluto rivelare a nessuno e che ha portato avanti con protervia e con spregio per la città”.
L’affondo del candidato sindaco appoggiato dalle liste civiche non si ferma qui: “Ogni decisione su Banca e Fondazione non può avvenire senza che ci siano un sindaco e un consiglio comunale democraticamente eletti dai cittadini. Non accetteremo un golpe che approfitti dell’assenza di un rappresentante dei cittadini con cui confrontarsi. Il Monte è stata costruito dai senesi e non ce lo faremo portare via senza denunciare pubblicamente gli atti di arroganza dei vertici della Banca che, nascondendosi dietro presunti localismi, mirano solo a impoverire la città. Ebbene, di una cosa i senesi siano certi: se per localismo si intende la difesa di Mps dalle mire di affaristi senza scrupoli, io sono fiero di essere localista”, conclude Eugenio Neri.