Immigrazione: confronto fra Prefetto, Provincia, Camera di Commerico, Caritas, Acli e Arché
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lavoratori stranieri
“I segnali della ripresa, anche nella nostra economia provinciale, si potranno avvertire dalla fine del prossimo anno, a condizione, come è accaduto negli ultimi periodi quando le anticipazioni sono state disattese, che non intervengano altri fenomeni”, ha detto il presidente della Camera di Commercio Massimo Guasconi al convegno ” Immigrazione. Le buone pratiche per il territorio”, di Acli Siena e consorzio Arché. L’occasione è stata la presentazione, nell’auditorium S. Stefano, la Lizza, del presidente Acli Francesco Rossi e del direttore Arché Umberto Dalmaso, del Centro unico per l’immigrazione, il primo in provincia. Esiste un legame fra crisi e flussi perché, ha osservato il prefetto di Siena Renato Saccone, “se l’immigrazione è il fenomeno sociale più rilevante degli ultimi anni, d’altro lato, la molla è costituita dal mercato del lavoro. Oggi non è solo un problema di legalità e marginalità, quanto di verificare la loro incidenza e chi sono”. Le crescenti difficoltà a trovare un’occupazione possono aver rallentato i flussi nel nostro territorio: l’aumento nel 2011 è stato del 4,5 per cento rispetto al 6,08 dell’anno precedente e del 14,4 per cento del 2004. In effetti, ha continuato Guasconi, “i minori sbocchi di alcuni comparti, come l’edilizia e l’indotto, possono aver convinto gli immigrati a spostarsi in altre realtà”. L’immigrazione, comunque, continua ad essere sostenuta dall’inserimento, soprattutto della componente femminile, nei settori domestici dove i movimenti, ha spiegato Simonetta Cannoni dirigente formazione lavoro della Provincia, “sono quintuplicati. In provincia, ogni cinque bambini nati, uno è straniero. Gli osservatori sociali hanno elaborato delle proposte scaturite dalle ricerche per migliorare l’integrazione e l’incontro fra domanda ed offerta”. Con questo intento, Acli e Arché hanno realizzato il primo centro unico integrato per l’immigrazione che, ha spiegato il presidente Acli Siena Francesco Rossi, “offre un servizio completo. Risponde ai bisogni della famiglia garantendo sostegno e accompagnamento nella gestione delle necessità quotidiane; contribuisce all’incremento dei posti di lavoro per coloro che sono interessati ad inserirsi nelle attività sociali. Il Cuaa è stato stimolato dalla consapevolezza che possono presentarsi necessità improvvise e difficoltà di individuare persone referenti. Con servizi socio assistenziali, sanitari, amministrativi, previdenziali, favorisce l’equilibrio sociale”. La presenza di cittadini stranieri, ha continuato Paolo Ferri direttore nazionale patronato Acli, “cambia il tessuto dei nostri territori, ma chiede un rimodellamento: se aumenta l’utenza dei trasporti anche per la presenza di immigrati, non si può pensare di far restare tutto come era nel passato”. E’ stato allungato ad un anno il periodo del permesso di soggiorno per gli stranieri in attesa di occupazione. La decisione è sostenuta dalle considerazioni che con la crisi non è facile trovare un lavoro regolare e che al permesso è spesso legata la presenza delle famiglie. lavoratori stranieri, ha continuato il direttore Caritas Toscana don Renzo Chesi, “sono caratterizzati dalla flessibilità: accettano occupazioni che durano pochi mesi e che gli italiani rifiutano anche in tempo di crisi. Sicuramente l’attuale situazione crea più difficoltà agli stranieri ma non possiamo non considerare che sono oramai parte integrante del sistema: quindi devono essere sostenuti da certe azioni sociali”.