“La nostra attività ha sempre avuto come obiettivo non solo l’integrazione delle comunità straniere nel corpo della comunità senese, ma soprattutto l’interazione, lo scambio reciproco tra culture diverse, grazie alla sinergia tra le istituzioni e le comunità di immigrati”. Con questa frase l’assessore provinciale al welfare Simonetta Pellegrini, aprendo i lavori della giornata dedicata ai temi dell’immigrazione che si è svolta mercoledì nella sala degli Arazzi della Provincia, ha inteso riassumere il senso delle tante iniziative che nel corso degli anni sono state realizzate sul territorio, dai corsi di lingua alle riuscitissime feste interculturali tenutesi a Poggibonsi e Sinalunga, fino alla concessione della cittadinanza onoraria a tutti i bambini nati sul nostro territorio da famiglie straniere, un gesto simbolico di grande significato politico e civile. Una presenza davvero forte: secondo i dati dell’Osservatorio Sociale della Provincia circa 28.000 stranieri nei 36 comuni, il 10% della popolazione, età media 33 anni, un neonato su cinque, albanesi e rumeni le etnie più numerose, Siena, Poggibonsi e Colle Val d’Elsa i comuni con la stanzialità più alta, rimesse alle famiglie di origine per circa venti milioni di euro l’anno, dato ufficiale per difetto. E secondo l’Osservatorio Scolastico Provinciale, nelle aule c’è un buon 15% di nuovi italiani di prima o seconda generazione, la seconda percentuale in Toscana dopo Prato, i più numerosi in Val di Chiana.
Una presenza confortante per il sindaco di Siena Bruno Valentini, secondo il quale gli stranieri non costituiscono affatto un problema, anzi in questo momento di crisi sono una risorsa, cittadini insieme agli altri che devono avere uguali opportunità e che possono dare il loro contributo sociale, economico e culturale per far ripartire il Paese. Le azioni positive da mettere in campo secondo il sindaco: lottare contro le discriminazioni senza piangersi addosso, perseguire l’obiettivo della cittadinanza piena, integrarsi e interagire mantenendo però le tradizioni, mescolarsi anche mettendo su famiglie miste, insieme senesi da tante generazioni e senesi nuovi. Un invito raccolto con soddisfazione dai rappresentanti delle comunità: in particolare Denisa Grapa dell’l’Associazione Rumeni ha avanzato una richiesta congiunta alle istituzioni per costituire un centro multiculturale, allo scopo di accrescere l’impegno civile e sociale sul territorio. Sulla stessa linea gli interventi dei rappresentanti peruviani, colombiani, boliviani, senegalesi, nigeriani e togolesi. Attività di accoglienza e integrazione nel campo della salute sono state illustrate dai rappresentanti dell’Azienda Opsedaliera Universitaria e dell’AUSL 7 di Siena, mentre l’Università per Stranieri ha informato sulla prossima attivazione di un centro ascolti per il mantenimento della lingua di origine. Un impegno politico e civile, quello della Provincia, ribadito nelle conclusioni dal presidente Simone Bezzini.
Nel pomeriggio, a conclusione del convegno, si è tenuto un incontro pubblico sul tema “Immigrazione, donne e lavoro di cura”.