Intervento su tagli a sanità e servizi del segretario generale della Cgil Siena Claudio Guggiari

Si sta per chiudere questo mese di luglio e le prospettive che abbiamo di fronte non sono per niente rosee. Una grave ondata speculativa contro il nostro Paese nel mese di agosto sembra quasi un destino inevitabile. Di certo c’è che il capitalismo finanziario sta cercando di rimodellare, con qualche complicità, il sistema socio economico dell’Europa, da sempre più attenta che altrove alle compatibilità sociali. Siamo di fronte all’evidenza di ciò che rappresenta in termini politici la speculazione finanziaria, che trae origine anche dalla debolezza del nostro sistema produttivo.

 

Possiamo dire che molti stanno arrancando mentre pochi stanno continuando ad accumulare ricchezza, come accade nel nostro territorio. Non ci sono ricette univoche, ma quell’impegno sull’equità che il Governo Monti aveva in ipotesi progettato deve inderogabilmente manifestarsi. Tagli alla sanità, tagli ai servizi, inasprimento della tassazione, aumento della disoccupazione, aumento nell’utilizzo degli ammortizzatori sociali, diminuzione della produttività, confusionaria riorganizzazione istituzionale, aumento delle famiglie in stato di povertà, difficoltà nell’erogazione del credito: tutti segni evidenti di una condizione di progressivo deterioramento del Paese. Bisogna prendere atto che la ricchezza deve essere redistribuita a favore del lavoro e che lotta all’evasione fiscale, tassazione necessaria delle rendite finanziarie, patrimoniale sui redditi più alti e sui grandi patrimoni sono oramai ineludibili. Perché bisogna incentivare la crescita produttiva, l’occupazione giovanile, la capacità di spesa delle famiglie soprattutto dei lavoratori dipendenti e dei pensionati e privilegiare chi intende reinvestire sulla qualità dei processi produttivi e dei prodotti. Eliminare in modo lineare i servizi – gli uffici postali per esempio – contribuisce solo a penalizzare i virtuosi o chi sarà sempre più isolato in rapporto ad un territorio vasto come il nostro.

 

La disoccupazione che a Siena ha superato nel 2011 la media di quella regionale, l’alta percentuale di contratti di lavoro precari – circa il 92% di quelli stipulati nel 2011 – e l’utilizzo massiccio dei voucher a partire dall’agricoltura – il più alto in termini assoluti fra le province toscane nei primi 5 mesi del 2012 – ci sottolineano quanto sia necessario crescere come dimensione aziendale, avere solide basi commerciali, trarre dalle capacità del lavoro e dall’innovazione i requisiti di qualità necessari, evitare scorciatoie in termini di disimpegno o riduzione del costo del lavoro. Certo non solo questo. Ma questo è fondamentale.

 

Credo sia importante per noi che non si perda il filo della speranza, che vuol dire però consapevolezza, impegno, responsabilità.

 

Saluto favorevolmente che l’Università degli Studi di Siena sia per merito considerata la prima Università in Italia. Di quel risultato tanto è scritto nelle condizioni dei lavoratori e delle lavoratrici dell’Ente che con responsabilità continuano a confrontarsi con il vertice aziendale per concorrere al risanamento definitivo senza subire ulteriori penalizzazioni.

 

Così come devono essere finalmente ascoltate le ragioni dei Sindacati del Monte dei Paschi. Il necessario processo di riorganizzazione non solo dovrà alimentarsi di equità, proporzione e rispetto delle norme, ma non può prescindere dal confronto con chi conosce l’Istituto e può contribuire con idee e proposte al futuro della più antica Banca italiana.

 

 

Claudio Guggiari, Segretario Generale CGIL Siena