“La prossima amministrazione comunale dovrà garantire un forte impegno a sostegno del Policlinico di Santa Maria Le Scotte per rafforzare entrambe le sue vocazioni: l’alta specializzazione che attrae pazienti da fuori regione e l’ospedale di primo livello per i senesi“. Katia Leolini, 42 anni, senese, infermiera per vent’anni e ora coordinatore infermieristico presso il reparto di Chirurgia 2 e Chirurgia bariatrica del Policlinico Le Scotte di Siena, presenta la propria candidatura al Consiglio comunale di Siena nelle file del Partito democratico. “Sarà fondamentale – prosegue Leolini – riuscire ad ottenere dalla Regione la localizzazione su Siena della centrale operativa del 118, in virtù del fatto che il nostro modello organizzativo è quello più evoluto; l’investimento sull’officina trasfusionale di area vasta; ed il sostegno ad un piano di rilancio generale. Il Comune dovrà approvare subito la variante urbanistica per l’attivazione della Pet, in ritardo a causa del commissariamento, e riprendere subito l’attività del centro di ascolto per i cittadini, per i pazienti e per i dipendenti, per svolgere al meglio la sua funzione di garante della salute della popolazione”.
“L’Azienda ospedaliera universitaria senese – dice ancora Leolini – deve continuare ad essere l’ospedale dei cittadini senesi. Devono essere mantenute le eccellenze e affrontati i punti critici, anche ascoltando e collaborando di più con le associazioni di volontariato e di categoria, come l’Ordine dei medici e il collegio Ipasvi (infermieri, vigilatrici d’infanzia, assistenti sanitari), che dovrebbero essere – insieme all’ascolto dei cittadini e dei dipendenti – il punto di partenza per migliorare da dentro la qualità dell’offerta sanitaria”.
“Dovremo favorire una migliore organizzazione e comunicazione intraospedaliera nella logica di una organizzazione snella – prosegue Katia Leolini, – indirizzo che l’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese ha già iniziato ad attuare. Deve anche essere migliorato il dialogo con i cittadini con l’obiettivo di creare un ospedale ‘per le persone’, mentre oggi, quando si entra, spesso non si sa nemmeno dove andare. Dovrà essere valorizzato il ruolo dei medici di medicina generale, garanti di una continuità assistenziale ospedale/territorio, nell’ambito di un distretto forte, con una migliore strutturazione del servizio di pediatria di primo livello. Proponiamo poi la creazione di un ‘hospice’ per la presa in carico delle cure palliative, in modo da evitare agli utenti ripetuti e continui accessi in ospedale; e il ricorso alla ‘pet therapy‘ (ovvero il potere terapeutico degli animali da compagnia) sia per i pazienti dell’hospice che vorranno la compagnia dei loro animali domestici, sia a scopo riabilitativo, da realizzare sul territorio con cani addestrati, in collaborazione con le associazioni di volontariato. Altri punti chiave saranno la meritocrazia, lo smaltimento delle liste di attesa e la riduzione dei tempi per prenotare le prestazioni sanitarie. Un altro impegno di importanza cruciale è quello per regolare gli accessi al pronto soccorso: occorre informare meglio gli utenti per ottenere così una gestione più efficace di emergenze e urgenze, ma serve anche una migliore integrazione fra personale sanitario territoriale e personale ospedaliero, nonché una riqualificazione della rete di volontariato. In generale occorre lavorare per ridurre gli accessi impropri in ospedale, per consentire, in una fase di grave scarsità di risorse, a chi ha realmente bisogno di essere curato adeguatamente. Da non dimenticare infine – conclude Leolini – la medicina trasfusionale, per la quale occorre predisporre una organizzazione capillare a livello di raccolta, la realizzazione di una Officina trasfusionale, l’ottimizzazione degli esami di laboratorio e un monitoraggio dell’uso di plasmaderivati”.