Allentare il patto di stabilità, effettuare interventi di restauro ed efficientamento energetico in edifici pubblici come le scuole, dare la possibilità ad aziende locali di svolgere più lavori anche di piccola rilevanza: sono alcune delle ricette proposte dalla Cassa Edile attraverso il suo presidente Tullio Bruni per superare la crisi in un settore, quello appunto dell’edilizia, che negli ultimi tre anni ha visto chiudere duecento aziende e ha visto perdere il posto di lavoro a 1500 persone nella sola provincia di Siena. I dati quindi non sono allegri, e stiamo parlando di un campo che occupa quasi 4500 lavoratori per un totale di circa mille imprese nel senese. Come si può comprendere facendo una divisione, si tratta di piccole imprese che però, appunto per la loro limitata dimensione, non sempre riescono ad affrontare le difficoltà che si pongono loro davanti in un momento di ristagno economico.
“Abbiamo proposto molte idee nella speranza che il settore possa ripartire – ha affermato ieri Francesco Picciolini, presidente di Ance Siena (Associazione nazionale costruttori edili) – ma per il momento non siamo stati ascoltati. Già a Torino il sindaco Piero Fassino ha affermato che non intende rispettare il patto di stabilità, in modo da disporre di nuove risorse da immettere sul mercato per effettuare lavori. Ci rendiamo conto che, stando così le cose, rischiamo di avere un 2013 con nemmeno un euro a disposizione per effettuare opere pubbliche?”. Il momento insomma non è roseo. Per la Cassa Edile dovrebbe in realtà, e in effetti lo sarà, essere un momento di festa: l’ente festeggia infatti i cinquanta anni di vita. Ha deciso di farlo ricordando la propria storia e analizzando cambiamenti e successi del passato, premiando anche con dei riconoscimenti le aziende storiche del territorio (in una cerimonia che si svolgerà oggi) ma dedicando anche tempo e attenzione all’attualità attraverso un dibattito pubblico che prenderà il via alle 9,30 nell’auditorium della sede in via Rinaldo Franci e che vedrà coinvolte e partecipanti le istituzioni cittadini, a partire dal sindaco Franco Ceccuzzi e dal presidente della Provincia Simone Bezzini. “Con loro non c’è motivo di attrito – dicono dalla Cassa Edile – , anche gli enti locali sostengono ad esempio che il patto di stabilità va superato, almeno nel modo in cui viene concepito oggi. Noi pensiamo ad uno sblocco selettivo dello stesso: a livello nazionale potrebbe essere deciso che gli enti virtuosi, cioè quelli che non hanno indebitamento, possano sfruttare risorse che hanno a disposizione e che invece oggi per legge devono rimanere inutilizzate”. “Dobbiamo difendere il tessuto produttivo del territorio – afferma Picciolini -. Penso che per quelle gare al di sotto del milione di euro sarebbe auspicabile invitare aziende del territorio. Invece così non è, spesso le aziende senesi non vengono neppure invitate, gli appalti vengono vinti da imprese che hanno le loro sedi in altre regioni, spesso lontano da Siena, e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Anche a Siena ci sono opere che sembrano non finire più, penso alla caserma dei vigili del fuoco al Ruffolo o alla nuova sede della Provincia in viale Sardegna”.