Il rettore dell’Università di Siena, Angelo Riccaboni, ha espresso profondo cordoglio per la scomparsa di Antonio Tabucchi, che è stato ordinario di Lingua e letteratura portoghese presso la facoltà di Lettere e filosofia dell’Ateneo, dal 1991 al 2005.
“L’Università di Siena ha avuto l’onore di avere tra i suoi docenti Antonio Tabucchi – ha detto il rettore Riccaboni -. E’ stato una delle grandi figure del corpo accademico dell’Università di Siena. Per anni, molti dei nostri studenti hanno avuto l’opportunità di entrare in diretto contatto con i fenomeni e i personaggi più rilevanti della letteratura mondiale, grazie al suo sapere e alla sua viva testimonianza di intellettuale impegnato sui temi più sentiti della nostra epoca. La sua scomparsa priva la cultura italiana di una personalità di grandissima levatura”.
L’amico e collega scomparso è stato ricordato da Antonio Prete, che per anni ha ricoperto la cattedra di letterature comparate presso la facoltà di Lettere dell’Università di Siena: “Una passione civile che conosceva insieme le vie dell’analisi, dello sdegno e della denuncia – ha scritto Prete – un amore sconfinato per la letteratura, per tutte le sue forme, romanzesche, poetiche, saggistiche, teatrali, un dialogo assiduo alimentato dalla fortissima curiosità per l’altro, per il suo segreto e la sua lingua, una esposizione del sapere mai raggelata in formule e schemi ma dispiegata, esposta al vento dei confronti, delle analogie: questi tratti di Antonio Tabucchi resteranno nel ricordo degli amici, dei colleghi e degli studenti della Facoltà di Lettere di Siena. Come resterà, presso i tanti lettori di lingua italiana e di molte altre lingue, l’onda pensosa e musicale di una narrazione che è tessitura fittissima della vita, del suo rovescio, dei suoi fili invisibili, del suo arcobaleno di destini e di presenze. Tabucchi ci ha narrato, di racconto in racconto, un’odissea del tempo interiore. Ha mostrato i lampi della lontananza che possono abitare il presente, le schegge e le parvenze che salgono da un tempo irreversibile, perduto, un tempo che solo la narrazione può accogliere e trattenere e trasformare in immagini. La scrittura di Tabucchi ci ha accompagnato in viaggi reali e fantastici, ci ha fatto rivivere incontri mancati, e impossibili. Ci ha fatto dialogare con maschere e personaggi, con simulacri e fantasmi di una vita interiore animatissima. Figure che resteranno tra noi, insieme con l’immagine dello scrittore, della sua alta moralità civile, del suo senso di giustizia, del suo amore per una vita multicolore, sorprendente, abitata da passioni e da segreti”.
A nome della facoltà di Lettere e filosofia dell’Ateneo, si unisce al cordoglio il preside, professor Roberto Venuti. “Antonio ha insegnato per 15 anni nella nostra facoltà – ha detto il professor Venuti – richiamando l’interesse di numerosi studenti, attratti istintivamente dalla sua personalità di scrittore e intellettuale. I docenti e i suoi allievi ricordano le sue storie, le sue passioni e la sua scienza. Il ricordo di Antonio, insieme alla forte commozione per la sua scomparsa, rimane vivo nella facoltà, tra i colleghi e i giovani che hanno avuto il privilegio di incontrarlo e conoscerlo”.