Quasi quattro milioni e mezzo di euro per l’impiantistica sportiva toscana. Sono queste le risorse che la Giunta regionale ha messo a disposizione per cofinanziare la riqualificazione, messa a norma, ristrutturazione, adeguamento, ripristino e realizzazione di impianti sportivi su tutto il territorio toscano. Con queste risorse la Regione è intervenuta su ben 96 progetti di impiantistica presentati dai comuni toscani.
“Si tratta di un intervento finanziario consistente da parte della Regione – ha sottolineato l’assessore al welfare e allo sport Salvatore Allocca – che ha avuto il merito di attivare sul territorio delle risorse importanti, quantificabili in oltre 15 milioni e mezzo di euro. Sono valori importanti in assoluto ma lo diventano ancora di più se si considera il momento economico. Il nostro obiettivo è mettere a disposizione nuovi spazi e rinnovare quelli esistenti per facilitare l’avvio ed il proseguimento della pratica sportiva, secondo quanto previsto dal Piano regionale 2012-2015 per la promozione della cultura e della pratica sportiva e motorio-ricreativa. Una parte importante delle risorse abbiamo deciso di destinarla a quei territori della Lunigiana che hanno subito danni rilevanti in seguito all’alluvione”.
Otto progetti, per un cofinanziamento regionale di circa 1 milione di euro, saranno realizzati nei Comuni della provincia di Massa Carrara (Podenzana, Montignoso, Pontremoli, Villafranca in Lunigiana, Aulla, Licciana Nardi e Mulazzo) alle prese con la ricostruzione dopo l’alluvione di quasi un anno fa, mezzo milione di euro sarà utilizzato per ultimare il palazzetto dello sport a Villafranca in Lunigiana. Fra le altre province spicca Firenze, con il numero più consistente di progetti ammessi a cofinanziamento, 16. Seguono Arezzo, con 14, Lucca (12),, Pisa con 11, Grosseto con 10, Siena con 9, Prato e Pistoia con 7 ciascuna. Chiude Livorno con 3 progetti finanziati
I decreti che stanziano le risorse stabiliscono che l’inizio dei lavori debba avvenire entro 8 mesi e la conclusione entro 2 anni dalla pubblicazione sul BURT, pena la revoca del contributo regionale.