La Regione Toscana presenterà all’Autorità per l’energia elettrica e il gas un esposto in seguito al black out che ha coinvolto decine di migliaia di utenze in questi giorni. Lo annuncia il presidente della Regione Enrico Rossi in una lettera all’amministratore delegato dell’ENEL Fulvio Conti, affermando così di voler interpretare “l’interesse regionale al corretto funzionamento del servizio, alla tutela e all’integratà dei cittadini”. Il presidente Rossi esprime a Conti “disappunto” e “rammarico” per l’impatto che l’interruzione della corrente ha avuto su interi paesi sia per i tempi di riattivazione del servizio e chiede un più stretto raccordo di Enel con la Regione e una condivisione del piano di investimenti e di manutenzione.
“Negli ultimi tre giorni -scrive nella lettera il presidente Rossi – anche la Toscana è stata interessata da una perturbazione annunciata che ha comportato l’attivazione di un’allerta generale nei confronti dei vari gestori di infrastrutture e servizi di mobilità (autostrade, strade, treni, ecc.) al fine di evitare il ripetersi di blocchi della circolazione e problemi di sicurezza per i cittadini. Rispetto ad eventi simili del precedente inverno, l’azione di prevenzione coordinata dalla Regione Toscana ha consentito di contenere almeno in parte i disagi per i cittadini. E’ mia convinzione, infatti, che nel 2012 i servizi pubblici locali non possano più essere gestiti considerando gli eventi avversi solo come eccezioni accettabili o potenziali incidenti, e che la qualità dei gestori dipenda anche dalla capacità di prevenire e far fronte alle emergenze. Non voglio annoiarla con disquisizioni sul crisis management, procedure per le emergenze e quant’altro, ma è evidente che oggi occorre maggiore sensibilità nella gestione dei sistemi complessi da cui dipende la qualità della vita di molte persone, le quali a loro volta sono molto più attente che in passato alla continuità del servizio e con una soglia di sopportazione psicologica inferiore”.
“Non le nascondo quindi la sorpresa ed il disappunto – prosegue Rossi – quando è emerso che la vera criticità di questi giorni è stata la distribuzione dell’energia elettrica. Se da un lato siamo consapevoli che l’orografia del territorio toscano comporta delle zone con problemi di accessibilità in caso di maltempo, e che Enel stessa si è preparata per intervenire in caso di guasti (come confermato dai suoi collaboratori), dall’altra non posso non esternarle il mio rammarico per l’impatto che l’interruzione della corrente ha avuto sia come tipologia di zone e cittadini coinvolti (interi paesi e migliaia di famiglie, 70 mila utenze), sia per i tempi di riattivazione del servizio in presenza di temperature rigide (ieri sera risultavano ancora “disalimentate” 3.117 famiglie)”.
“Qualcuno potrebbe obiettare che simili questioni non siano di competenza di un Presidente della Regione, ma se ogni volta che si verifica un problema atmosferico oltre la soglia minima si blocca un intero territorio, alla fine ad uscirne male è l’efficienza complessiva del sistema Toscana con riflessi evidenti sul piano economico e sociale. In quest’ottica dovrò ovviamente farmi carico anche di presentare un esposto all’Autorità per l’energia elettrica ed il gas interpretando l’interesse regionale al corretto funzionamento del servizio, alla tutela ed integrità dei cittadini”.
“Sebbene nell’incontro con i suoi dirigenti sia stato ragguagliato sulla particolarità dell’evento atmosferico (più che precipitazioni nevose, sbalzi di temperature con formazione di ghiaccio diffuso sulle linee aeree e conseguente rottura), sul piano di intervento attivato da Enel con persone e mezzi dislocati in Toscana (poi integrato da rinforzi esterni), sui problemi di accessibilità alle linee secondarie (con impiego anche di un elicottero), sull’adeguatezza del livello di investimenti e sulla manutenzione delle linee elettriche, vorrei comunque portare alla sua attenzione alcune riflessioni:
1. non siamo più di fronte ad eccezioni climatiche, ma a veri e propri cambiamenti climatici con eventi simili già negli ultimi anni (es. Provincia di Siena nel 2009) e che, a detta di diversi osservatori e studi metereologici, rischiano di ripetersi anche in futuro e sotto varie forme (es. solo la Toscana ha sperimentato nel 2011 due cosiddette “bombe d’acqua” in Lunigiana e all’Isola d’Elba);
2. malgrado il piano di investimenti in essere, siccome esistono sia linee vecchie che nuove, il ripetersi di determinati eventi dovrebbe indurre una specifica attenzione sulla necessità di intensificare gli interventi laddove esistono maggiori fragilità e rischi di interruzione del servizio (ad esempio per evitare la caduta di alberi);
3. sebbene esistano già dei tavoli istituzionali con Province e prefetti, nel corso degli ultimi giorni si sono manifestate evidenti situazioni di mancata tempestività e precisione nel fornire informazioni sulle zone interessate, sulle possibilità di intervento ed i tempi di ripristino, da cui un effettivo rallentamento della capacità di coordinamento ed attivazione di misure di protezione civile (es. allestimento di aree di accoglienza)”.
“Alla luce di queste considerazioni, sento di poter avanzare ad Enel la richiesta di maggiore trasparenza, collaborazione e perspicacia negli investimenti, perché ciò che conta è il risultato complessivo nella gestione delle emergenze, e non semplicemente se il singolo operatore ha fatto bene o male il suo dovere in base alle regole formali o a quanto programmato, se poi le conseguenze si ripercuotono su cittadini ed istituzioni locali. In particolare, mi sembrerebbe opportuno che fosse condiviso il piano di investimenti e manutenzione previsto da Enel in Toscana, che fossero contemplati eventuali interventi straordinari per sanare le situazioni più a rischio con un cronogramma di attività, e che si possa attivare un gruppo di lavoro per definire un sistema informativo e di raccordo congiunto con la Regione Toscana in caso di emergenze”.
“Dal confronto con i suoi dirigenti ritengo infatti siano emersi anche potenziali benefici per Enel stessa derivanti da un’azione di prevenzione coordinata che, qualora non possa evitare il ripetersi di situazioni analoghe, aumenti comunque la capacità di reazione e di informazione ai cittadini che, sia per la Regione che per Enel, rappresentano in ultima istanza i veri “datori di lavoro”. Per tali ragioni sono a chiederle appunto un segnale di disponibilità a livello territoriale e per inviare ai residenti in Toscana un chiaro messaggio di “presa in carico” dei problemi, anche in un’ottica di responsabilità sociale d’impresa (secondo lo spirito di Enel, l’energia che ti ascolta…). Tra Regione Toscana ed Enel esistono rapporti consolidati e diverse partite ci attendono nel futuro prossimo, per cui confido che lei sappia cogliere positivamente lo stimolo delle mie riflessioni per far maturare insieme un modello di prevenzione dei rischi, di gestione degli eventi avversi e di informazione ai cittadini. Proprio l’orgoglio professionale che ho notato tra i suoi collaboratori mi rende confidente che sapremo cogliere l’opportunità di miglioramento reciproco a garanzia di un servizio pubblico, che è veramente tale se sa affrontare anche le situazioni più critiche”.