La salita infinita. Dopo aver pedalato per 600 km e doverne fare altrettanti, ritornando sui propri passi non è cosa facile, anche se apparentemente può sembrare un vantaggio la conoscenza dei luoghi già visti. Ma tutto cambia: la prospettiva, il giorno e la notte e ciò che ti aveva fatto gioire in discesa può crearti seri problemi quando affronti la salita. E’ il caso della scalata al Pico de Europa (cinque volte la nostra salita di Celsa, tanto per intenderci!). Chi non avesse provato a fare una salita di 45 km può venire in Spagna sulle Asturie. Si, da Canga de Onis a Puerto del Ponton sono 50 km di cui gli ultimi 45 di pura ascesa che ti si presenta, prima dolce e poi infinitamente impegnativa. Ma andare in bicicletta è anche questo: imparare a gestire il tempo e soprattutto il proprio corpo. Sto ora pensando al variegato mondo dei ciclisti praticanti, in questo caso i “salitomani” che qui abbiamo incontrato numerosi, per i quali la bicicletta rimane soprattutto legata al mito della fatica e di una forza dinamica che sembra rompere le leggi fisiche della gravità. Ma anche di liberazione e di ritorno a valori legati alla natura! Immersi come siamo nello straordinario paesaggio che si annuncia a La Fuente de Infierno vicino alla vetta, a meno di un chilometro. L’ombra creata dai fitti boschi ci ripaga della grande scalata appena conclusa. Il panorama dall’Alto de la Remolina è di una straordinaria bellezza e nel grande lago artificiale di Riano più tardi si specchierà la luna. Purtroppo l’acqua è stata il tema della giornata, un’acqua che si spengerà solo lungo la via dei Pellegrini, prima di incontrare nuovamente Fromista nella provincia di Palencia, con le sue antichissime chiese ed i suoi greggi di pecore, che rimandano ai nostri caratteristici paesaggi toscani con i suoi poderi isolati avvolti da un’aria solenne e solitaria.
All’alba dopo in breve riposo su di un giaciglio improvvisato con un materassino, si contano oltre 850 km fatti. Ne rimangono solo 350: il meno è fatto perché affrontare il caldo mare di terra che porta a Madrid non sarà uno scherzo. Suerte.
Luca Bonechi
Fabio Bardelli