Scelta simbolica, il primo giorno del nuovo anno scolastico, da parte della vicepresidente di Regione Toscana con delega all’Istruzione: Stella Targetti aprirà l’anno 2012/13 a Casole d’Elsa dove verranno inaugurati l’asilo nido (ampliato e dotato di nuove attrezzature, con finanziamenti di Regione Toscana) nonché la quinta sezione della scuola dell’infanzia (che potrà aprire grazie al progetto regionale “Pegaso”).
“Per noi – afferma Targetti – la scuola dell’infanzia non è un qualcosa in più, ma è scuola a tutti gli effetti, un diritto per tutti i bambini: da qui la scelta di inaugurare l’anno scolastico toscano in questo ambiente”. Sottolineando come grazie al “progetto Pegaso” sono stati tolti dalle liste d’attesa tremila piccoli toscani fra i tre e i sei anni, Stella Targetti ribadisce la scelta di Regione Toscana (“andare in direzione ostinata e contraria”) rispetto a una norma purtroppo italiana (“parlare molto dell’infanzia e dei suoi diritti, diminuendo di anno in anno gli investimenti alla scuola dell’infanzia non meno che alla scuola in generale”).
Sono 6,5 i milioni di euro stanziati da Regione Toscana per le cosiddette “sezioni Pegaso”: 107 sezioni aperte, 215 insegnanti pagati dalla Regione e liste di attesa evitate per circa tremila bambini.
Qualche numero sulla più generale rete scolastica toscana: 38 direzioni didattiche con 246 plessi scolastici; 273 Istituti Comprensivi con 1.965 plessi; 21 Medie autonome con 31 plessi; 177 Istituti Superiori con 394 plessi. In tutta la Toscana il totale è di 509 “Istituzioni” e 2.636 “plessi”.
Per quanto riguarda gli alunni e le classi (i dati si riferiscono all’organico cosiddetto “di diritto”: lo scostamento con i dati definitivi – organico cosiddetto “di fatto” – sarà comunque minimo, come dimostra l’esperienza), il totale degli alunni toscani che stanno per iniziare il nuovo anno scolastico supera le 470 mila unità (470.195) in quasi 21 mila classi (20.989). Poco meno di diecimila (9.860) gli alunni disabili.
In crescita il trend degli alunni: due anni fa (2010/11) la prima campanella toscana fu ascoltata da 458.055 fra alunni e studenti; l’anno scorso da 463.666 con una differenza positiva, in due anni, di 12.140 giovani.
Quasi 70 mila (69.726 si cui 849 con disabilità) i bambini nelle scuole dell’infanzia: stanno in 2.722 sezioni. Circa 150 mila gli alunni nella Primaria (150.518 di cui 3.170 con disabilità) divisi in 7.372 classi. Nella Secondaria di primo grado sono iscritti 95.607 alunni (2.713 con handicap) in 4.170 classi mentre 154.344 sono gli studenti nella Secondaria di secondo grado (3.128 con handicap) in 6.725 classi.
Un anno fa, all’inaugurazione anno scolastico 2011/2012, risultavano 2.681 sezioni di scuola dell’infanzia (oggi salite a 2.722 , 41 in più); mentre le classi nella Primaria erano 7.346 (oggi 7.372. Sono dunque aumentate di 26 unità). Le classi nella Secondaria di primo grado (oggi 4.170) erano 4.137 (l’anno scorso: 33 in meno) mentre quelle nella secondaria di secondo grado sono passate da 6.588 alle attuali 6.725: ben 137 in più.
I dati sull’organico degli insegnanti (la situazione a oggi) sono forniti dall’Ufficio Scolastico Regionale: in tutta la Toscana stanno per entrare in classe 37.167 insegnanti cui vanno aggiunti quasi 5 mila colleghi di sostegno (4.940 con ancora da assegnare 45 “deroghe”).
Ancora presto – precisa Stella Targetti – per valutazioni di dettaglio. “Come ogni anno, la situazione del mondo scolastico sarà definitivamente chiara dopo la prima campanella. Ciò che è già chiaro – prosegue – è che il rilancio della scuola italiana non può essere supportato solo con le parole e le buone idee: servono risorse, deve finire la stagione dei tagli inaugurata dal precedente governo”
Sottolineato come (“per fortuna”) gli studenti siano “in costante aumento” e che quindi “c’è una crescente richiesta di servizi”, Stella Targetti conclude che “la risposta, in termini di investimenti, non può essere né il mantenimento dello status quo né tanto meno tagliare ancora. Noi come Regione stiamo facendo il massimo, anche oltre le nostre competenze ‘formali‘ come dimostra il progetto Pegaso, ma ci vuole anche una decisa inversione di marcia da parte del governo centrale”.