La città chiede a gran voce da tempo una svolta ed azioni di governo urgenti e concrete, invece la maggioranza in consiglio comunale preferisce sviare i lavori su tematiche, pur lecite, ma di ordinaria gestione e, talvolta di valenza etica o addirittura ideologica. La seduta di ieri è stata caratterizzata da numerose interrogazioni e mozioni. Tra le quindici mozioni poste all’ordine del giorno, nove sono state presentate dalla maggioranza. Si è messo in atto una vecchia “tattica” per evitare il dibattito in consiglio, da parte delle forze di maggioranza ed in primis il Pd, invece di affrontare i problemi e trovare da subito le soluzioni migliori. Basti pensare che ancora il Comune non ha discusso le linee di indirizzo da fornire alla Fondazione Mps. Quella stessa Fondazione che oggi vede riunite le due Deputazioni per assumere decisioni importanti sul suo futuro e su quello della sua partecipazione nella Banca Mps. Le interrogazioni e le mozioni sono storicamente strumenti utilizzati dalle minoranze, in quanto la maggioranza, che individua sindaco e giunta, ha ambienti e percorsi agevolati per attuare il suo mandato elettorale. Correttezza politica vorrebbe che a quel 48% di senesi, che non hanno dato mandato al Sindaco Valentini, venisse concesso almeno di avanzare proposte nella massima assise cittadina. Proposte e progetti che potrebbero contribuire a risollevare le sorti della città . Quelli che infatti sono assenti, dopo cinque mesi dall’insediamento di Valentini, sono gli affari, quella che dovrebbe essere la colonna portante dell’amministrazione. Un comportamento della maggioranza, quindi, scorretto e improduttivo, che ingolfa il Consiglio Comunale, provoca l’aumento delle sedute e la lievitazione dei costi. Viene da pensare se questo comportamento non nasconda altre finalità , come le azioni di pressione della maggioranza, o di una parte di essa, verso il sindaco, la giunta e gli alleati della maggioranza stessa. In fondo la litigiosità importata dal Pd nella coalizione è ben nota a tutti. Non possiamo restare insensibili a questo comportamento che umilia gli interessi dei cittadini e le deleghe che hanno attribuito al consiglio comunale.
Luciano Cortonesi
Eugenio Neri
Marco Falorni
Pietro Staderini
Massimo Bianchini
Andrea Corsi
Giuseppe Giordano