“Riconoscersi in questo inizio di futuro, iniziato alla Leopolda, per trovare il proprio ruolo, esserne parte e dare il via alla sfida culturale del Pd: non più un partito fatto da una sommatoria di tessere, ma un partito costituito da una comunità di persone normali e concrete che cambiano schema di gioco e che accolgono l’altro. Un partito in cui ognuno si sente a suo agio”. Così Stefano Scaramelli, sindaco di Chiusi e membro della direzione nazionale Pd, lancia la sua partecipazione alla Leopolda 2014, la prima con Matteo Renzi al Governo, in programma a Firenze dal 24 al 26 ottobre. Con Scaramelli anche altri sindaci della provincia di Siena, iscritti al Pd, aderenti ad Adesso Terre di Siena e simpatizzanti del territorio prederanno parte alla convention fiorentina. “La Leopolda quest’anno sarà un momento importante anche per dare significato – dice Scaramelli – ai nostri iscritti, per costruire, tutti insieme, un partito bello, ambizioso, semplice e coraggioso. L’evento da sempre – e anche quest’anno lo sarà – è tre giorni di formazione politica rivolta a tutti. Un evento aperto, inclusivo e plurale che serve a riavvicinare alla politica i cittadini. E, in quest’ottica, la sfida della normalità di Renzi al Governo: fare quello che si dice, essere normali, appunto, è la sfida che anche il Pd deve giocare. Occorre cambiare schema di gioco: non a uomo, ma a zona, per consentire a tutti di giocare. Credo che solo così sia possibile rinnovare la nostra società, in tutti i settori, dall’economia all’attività amministrativa, dalla rappresentanza a ricerca e innovazione, dall’educazione scolastica ed universitaria alla giustizia. Prendendo questa strada possiamo perseguire l’obiettivo di un Pd capace di diventare la casa di tutti i riformisti, un Pd in grado di puntare al 50 per cento dei consensi”.