Signor Presidente del Consiglio di Amministrazione, Signor Amministratore Delegato, Signori Consiglieri, Signor Presidente del Collegio Sindacale e Signori Sindaci, Signori Azionisti, gentili ospiti.
Nelle precedenti Assemblee dei Soci dello scorso 27 Aprile e 9 Ottobre 2012- consapevole delle difficoltà che stava attraversando la Banca Monte dei Paschi di Siena a causa anche della crisi economico/finanziaria mondiale – la Fondazione, come socio di maggioranza relativa, ha chiesto ai nuovi amministratori uno sforzo affinché la Banca procedesse nel proprio percorso di consolidamento patrimoniale e ritornasse velocemente alla produzione di utili.
In tal senso la Fondazione manifesta oggi il proprio apprezzamento per alcuni risultati raggiunti, quale la ristrutturazione organizzativa recentemente avviata anche attraverso processi di gestione attiva delle risorse umane basati su scelte coraggiose, dolorose ma necessarie. Esprimiamo soddisfazione per l’accordo raggiunto e sottolineiamo il senso di responsabilità dimostrato dalla maggioranza delle sigle sindacali della Banca, certi che la solidità e la prosperità della stessa siano la migliore garanzia per i suoi dipendenti. Come già rilevato in altre occasioni, siamo convinti che l’attaccamento e lo spirito di appartenenza dei dipendenti potranno consentire, attraverso opportuni percorsi che ne riconoscano il merito, una corretta valorizzazione delle competenze presenti all’interno del Gruppo.
Ci aspettiamo, ora, che tale accordo, insieme alle altre attività in fase di implementazione ed al ritrovato clima di fiducia intorno al nuovo management della Banca, consentano di attivare il tanto auspicato rilancio del Gruppo e di centrare gli obiettivi attesi nei tempi indicati. In tal senso, il Consuntivo 2012 di Banca MPS dovrà rappresentare un punto di svolta ed uno spartiacque definitivo tra il “vecchio” ed il “nuovo” corso, i cui effetti si dovranno manifestare a partire dall’esercizio 2013.
Gli obiettivi del Piano, occorre rammentarlo, sono infatti vitali per il futuro della Banca e della Fondazione. Non possono essere quindi ipotizzati né consentiti disallineamenti né ritardi anche di fronte a scenari di riferimento peggiori rispetto a quelli ipotizzati all’atto della sua elaborazione.
In merito al rafforzamento patrimoniale, il CdA della Banca ha deliberato, lo scorso novembre, l’emissione di nuovi strumenti finanziari di patrimonializzazione governativa. Ricordiamo che buona parte di tale esigenza è destinata a coprire un buffer temporaneo e provvisorio derivante dall’esposizione nei confronti dei titoli di stato italiani, così come determinato dall’esercizio effettuato dall’European Banking Authority (EBA).
Esercizio che, fin dall’inizio, è stato oggetto di numerose critiche a livello istituzionale e sul quale forti perplessità sono state più volte e con forza sollevate dal nostro Ente. Oggi, tali critiche risultano essere ulteriormente rafforzate alla luce dell’andamento del differenziale BTP-Bund, la cui riduzione non rende più attuali i risultati prodotti dall’EBA.
La richiesta di capitalizzazione si è dimostrata una dannosa misura pro ciclica, che ha di fatto acuito le tensioni in un periodo di scarsa liquidità, limitando la possibilità di banche commerciali quali la nostra di poter supportare l’economia reale, in una fase congiunturale fra le più critiche della storia economica internazionale, soprattutto per le famiglie e per il sistema produttivo delle piccole e medie imprese.
L’emissione degli strumenti finanziari governativi, sui quali l’assemblea dei soci è oggi chiamata nella sostanza a pronunciarsi, conferendo al Consiglio di Amministrazione le necessarie deleghe, è subordinata, come previsto dalle recenti indicazioni normative, all’assunzione da parte della Banca delle deliberazioni in ordine a specifici aumenti di capitale a servizio del rimborso e/o della conversione degli stessi strumenti.
La straordinarietà ed eccezionalità della situazione, unita all’assoluta determinazione nel sostenere Banca MPS, terzo gruppo bancario italiano, induce il nostro Ente ad esprimere il suo voto favorevole, che qui preannuncio, alla proposta di delega al C.d.A. per un aumento di capitale senza diritto di opzione di €mld. 4,5 al servizio esclusivo della facoltà di conversione e di €mld. 2,0 al servizio esclusivo del pagamento degli interessi maturati.
La necessità di procedere oggi con l’attribuzione della delega risulta, infatti, una scelta obbligata per poter accedere agli strumenti finanziari governativi di patrimonializzazione senza i quali sarebbe stato necessario, in un mercato non ricettivo e caratterizzato da forte volatilità con speculazioni al ribasso, procedere immediatamente ad un consistente aumento di capitale, con un probabile esito problematico. La Fondazione legge in tali eventi un atto di fiducia delle Autorità nei confronti degli attuali vertici della Banca e degli azionisti.
Il nostro Ente si aspetta che i Nuovi Strumenti Finanziari vengano rimborsati, in maniera progressiva, attraverso risorse provenienti dalla gestione caratteristica, auspicando un miglioramento del panorama generale che si rifletta positivamente sui coefficienti patrimoniali, all’interno del nuovo quadro di regolamentazione del capitale di Basilea 3.
A tale proposito ricordiamo che la delega in oggetto prevede un Aumento di Capitale potenziale ma non obbligatorio, in quanto esercitabile (come indicato anche nella Relazione Illustrativa del Consiglio di Amministrazione) solo in caso di specifiche circostanze concrete. Il raggiungimento degli obiettivi del Piano Industriale, che – come previsto dalla legge – sarà oggetto di confronto con la Comunità Europea, dovrà consentire di evitare l’esercizio dei poteri attribuiti dalla delega richiesta, che è infatti attivabile in un arco temporale di 5 anni, lasciando al management tutto il tempo necessario per implementare i propri programmi.
La Fondazione continuerà, quindi, a svolgere il proprio ruolo di azionista istituzionale di riferimento in modo discreto ma fermo, monitorando tutte le scelte che saranno adottate dalla Banca per migliorare la capacità di generare valore per gli azionisti e di soddisfare le richieste dei propri clienti.
In particolare vigilerà affinché tutti gli obiettivi attesi vengano raggiunti nei tempi indicati, se non in anticipo, al fine di poter garantire ed assicurare quel cambio di passo necessario per incrementare il valore economico della Banca. La Fondazione, quindi, continuerà ad operare sempre con l’intento di preservare l’indipendenza strategica della Banca e, compatibilmente con i nuovi scenari, di salvaguardare lo storico legame con il territorio.
Infine la Fondazione intende rassicurare in ordine alla propria vigile attenzione sulla tutela dei propri interessi in quanto azionista di riferimento di Banca MPS e in quanto Ente portatore di interessi collettivi del territorio di insediamento storico, anche in relazione alle ultime vicende che stanno emergendo sulla stampa nazionale, con non condivisibili echi denigratori che, al di là dei profili in corso di accertamento da parte degli Organi in carica, non possiamo che stigmatizzare.
Vicende su cui attendiamo che sia fatta piena chiarezza attraverso le analisi in corso, come annunciato da parte di Banca Mps la quale, già nel novembre 2012, aveva parlato di “redditività negativa di talune operazioni strutturate poste in essere in esercizi precedenti” assicurando che i loro effetti negativi erano già coperti da un incremento dei Monti Bond. Ciò a conferma della volontà, da parte del nuovo management, di fare piena luce, con la massima trasparenza e rapidità, sulla reale situazione finanziaria della Banca, nel segno di quel rinnovamento e di quella svolta che la Fondazione ha fortemente voluto e realizzato. Fondazione che, qualora dagli approfondimenti in corso dovessero emergere elementi utili a giustificarle, è determinata ad intraprendere tutte le eventuali azioni, comprese quella di responsabilità che la legge le riserva, a tutela degli interessi propri e di tutti gli azionisti
Agli amministratori e in primis al Presidente Alessandro Profumo, all’Amministratore Delegato Fabrizio Viola, ai sindaci, e a tutto il personale del Monte, rivolgo quindi gli auguri di buon lavoro, continuando ad assicurare l’appoggio convinto della Fondazione per le difficili sfide da affrontare in futuro.
Gabriello Mancini
Presidente Fondazione Monte dei Paschi di Siena