L’Università di Siena partecipa al lutto per la strage di Lampedusa. Qui di seguito il messaggio che il rettore Angelo Riccaboni ha rivolto questa mattina alla comunità dell’Ateneo. “Care/i Colleghe e Colleghi, Studentesse e Studenti, le notizie, le fotografie e i filmati che giungono dal mare di Lampedusa portano ai nostri occhi e alle nostre coscienze l’immagine di una strage di vite, strage di giovani vite, che nessuno può sopportare senza provare un senso di sdegno, e di sconcerto morale. L’Ateneo senese, i docenti, gli studenti, sentono con particolare dolore il senso di lutto per questo fatto, che non può essere trattato come un incidente, e meno ancora come una fatalità. Gran parte dei morti che il mare ha inghiottito sono ragazzi e ragazze di venti anni o poco più: ragazzi in fuga, condannati a subire violenza, a diventare clandestini, per provare a inseguire una nuova vita, un lavoro, una scuola, un’università in cui studiare. Molti di loro vengono dall’Eritrea, dal Corno d’Africa, tormentato dalla guerra e dalla povertà. Noi non possiamo tacere: non possiamo passare sotto silenzio l’espulsione e l’esclusione di tante intelligenze, di tante vite, non possiamo coprire con la compassione quel che nella sostanza è un crudele meccanismo che concede speranza a pochissimi e abbandona i più , migliaia e migliaia, al destino d’una morte senza nome e senza resti. L’Ateneo dunque esprime, con il lutto, il suo allarme civile, reclama che si apra un capitolo nuovo, di accoglienza, di comprensione, di apertura fra le culture, senza minacce, senza disprezzo, senza pregiudizio. Abbiamo l’onore di coordinare, proprio per l’area del Mediterraneo, un importante progetto internazionale sui temi dello sviluppo sostenibile. Anche in tale sede ci impegneremo per diffondere presso la società civile e i nostri studenti la consapevolezza che il mare, il Mediterraneo, è un bacino di unità e di scambi, e in nessun modo può trasformarsi in una frontiera mortale. Vi chiedo, pertanto, in questa giornata proclamata lutto nazionale, di organizzare momenti di riflessione e rispondere all’invito del Ministro Carrozza ad effettuare un minuto di silenzio alle ore 12”.