Manifestazione Cisl Fp Siena in piazza Duomo

Con il presidio di oggi  in piazza Duomo i dipendenti pubblici della provincia di Siena, iscritti e simpatizzanti CISL Funzione Pubblica, intendono avviare una campagna di mobilitazione per avere servizi di qualità, efficienti e accessibili a tutti, per difendere insieme chi lavora e chi, come i cittadini, ricorre ogni giorno ai servizi pubblici. La Cisl Funzione Pubblica di Siena intende sensibilizzare tutti i cittadini della provincia in quanto il decreto sulla spending review del governo Monti colpisce anche loro. Infatti il taglio dei trasferimenti agli Enti locali e alla Sanità produrrà un aumento delle tasse contro un abbassamento della quantità e qualità dei servizi erogati. A questi tagli “in basso” non fanno riscontro i tagli “al vertice”: rimangono inalterati consulenze e privilegi.

La Spending Review colpisce direttamente i lavoratori pubblici con il taglio alla spesa del personale: ghigliottina giustificata dal secondo luogo comune, dopo quello dei fannulloni, del “via i privilegi”. Ma la manovra, in realtà, interessa tutti i cittadini perché si ripercuoterà sulle tasse locali, sui tickets sanitari e soprattutto comporterà un drastico abbassamento della qualità e quantità dei servizi erogati: saranno tagliati servizi fondamentali come l’assistenza, le scuole dell’infanzia, i posti letto e i servizi sanitari nelle zone periferiche, ma non si toccheranno i privilegi dei vertici, soprattutto quelli di nomina politica, e le consulenze, anch’esse troppo spesso frutto di “amicizie” poco professionali più che di valutazioni curriculari o di reale bisogno.

Per questo la manifestazione di oggi e quelle che seguiranno, servono per dire che

la CISL funzione pubblica di Siena è CONTRO

– lo smantellamento del Welfare operato dal decreto legge 95/2012

– i tagli lineari della spesa pubblica quando non si tiene conto per esempio, delle inutili spese per concorsi pubblici in presenza di graduatorie valide nella medesima area vasta (leggasi provincia di Siena, Arezzo e Grosseto area vasta sud – est);

– i tagli lineari al personale senza capire realmente che basterebbe riorganizzare!

– gli immotivati ed irragionevoli irrigidimenti del turn–over in sanità che creano solo minor servizi e rischi elevati di una minor qualità dell’assistenza (basta saltare due riposi per mettere a repentaglio la vita del paziente e la garanzia di professionalità di un infermiere)

– gli esuberi e le mobilità non concordate;

 

La CISL FP, disposta a discutere a partire dall’accordo del 3 maggio, è per

– la riorganizzazione dei servizi pubblici;

– la lotta agli sprechi, alle esternalizzazioni “politiche”, agli appalti poco trasparenti e spesso disorganizzati (abbiamo enti di area vasta per gli acquisti in sanità ma per le altre decine di enti pubblici dislocati sui territori provinciali ognuno fa il suo bell’appalto senza realizzare economie di scala e abbassamento dei prezzi);

– il taglio delle consulenze “compiacenti”: a che servono consulenze “d’oro” con studi di avvocati, commercialisti, ingegneri, architetti, geometri se di ruolo le Aziende hanno già tutte queste figure professionali?

 

– valorizzare il merito e la professionalità degli operatori troppo spesso oggetto di denigrazione immotivata e attacchi politici strumentali quando invece sono il vero patrimonio e l’unica garanzia della qualità dei servizi pubblici;

– valorizzare e non svendere il patrimonio immobiliare pubblico: come nel caso della sede Inps di Siena svenduta per legge che adesso costa come affitto molto più di quanto ne sarebbe costata la manutenzione ordinaria.

 

L’incontro del prossimo 25 luglio con il Minitro della Funzione Pubblica, chiesto ed ottenuto dalla CISL FP, fa ben sperare per un intervento correttivo della manovra di spending review e fa capire che solo con la condivisione e la responsabile compartecipazione, si possono realizzare riforme serie che abbiano veramente a cuore i problemi concreti del Paese al di là di biechi interessi politici o sterili posizioni ideologiche.

La CISL FP c’è a Siena come nel resto d’Italia non per urlare frasi sconnesse o slogan stereotipati, ma per affermare con forza e determinazione che solo nel confronto e nello scambio reciproco la strada è percorribile e la meta raggiungibile.