Il 20 Giugno Manifestazioni unitarie dei pensionati a Milano, Roma e Bari. Obbiettivo: il Governo deve cambiare rotta. In Italia si sta formando un esercito di poveri composto in prevalenza di giovani e anziani.
Dalla Toscana e da Siena a Roma e precisamente alla Fiera di Roma in via Portuense, unitariamente SPI CGIL – FNP CISL – UILP .
Sette milioni e seicentomila pensionati sopravvivono con pensioni mensili inferiori ai Mille Euro. Due milioni e quattrocentomila di loro non arrivano nemmeno a Cinquecento Euro. Questi sono dati ISTAT. Noi lo stiamo dicendo da tempo. Per anni abbiamo chiesto al Governo Berlusconi di intervenire senza che ci sia mai stata data una risposta.
Nel frattempo il potere di acquisto delle pensioni si è assottigliato del 30%.
Oggi ci troviamo a riproporre al Governo Monti la stessa richiesta. La condizione reddituale dei pensionati deve essere risolta urgentemente. Per farlo occorre agire in tre direzioni.
1) togliere il blocco della rivalutazione annuale delle pensioni, introdotto prima da Berlusconi e poi consolidato dalla riforma Fornero;
2) Intervenire per ridurre il prelievo fiscale che, come per il lavoro dipendente è diventato ormai insostenibile;
3) Far pagare chi non l’ha mai fatto, chi ha evaso il fisco, chi ha dichiarato molto meno di quanto ha guadagnato, chi ha portato capitali nei paradisi fiscali.
I pensionati non pretendono la ricchezza ma un reddito dignitoso, un lavoro e un futuro per i giovani, perchè sanno bene che senza questi elementi sarà difficile che la condizione del Paese possa migliorare.
E’ impensabile e ingiusto che si introducano nuovi ticket e che la sanità pubblica sia sempre più costosa, a fronte di una sempre minore efficienza e qualità .
Deve cessare il massiccio spostamento di risorse dal pubblico al privato per saziare chi ha fatto dell’assistenza socio-sanitaria un business, come dimostrano gli scandali che emergono.
C’è poi la questione della non autosufficienza sulla quale abbiamo registrato fino a oggi tante belle dichiarazioni senza vedere nessuno stanziamento di risorse per il fondo nazionale cancellato dal Governo Berlusconi
Altra questione è rappresentata dall’Welfare e crescita. Tutti parlano di crescita e sviluppo ma nessuno ha colto nell’Welfare la grande opportunità occupazionale di rilancio dell’economia. Non va poi dimenticato che il Welfare è un mezzo per realizzare quella giustizia sociale di cui tanto si dice ma poco o nulla si fa.
Tutelare i redditi da pensione, poi, significa far girare i consumi e quindi l’economia.
C’è bisogno di una vera patrimoniale, che non può essere realizzata tramite un’imposta sulla casa la quale finisce per colpire sempre i soliti, e anche in questo caso sopratutto i pensionati.
C’è chi si ostina a fomentare strumentalmente un fantomatico egoismo degli anziani con il solo scopo di provocare uno scontro intergenerazionale. Mentre si dovrebbe parlare della grande generosità e dell’altruismo degli anziani verso figli e nipoti.
Il Governo, le Regioni, i Comuni e tutti i partiti devono convincersi che dare dignità alla condizione dell’ anziano è un dovere civile e sociale. Per questo scendiamo nuovamente in piazza,non contro qualcuno,ma per sollecitare il Governo Monti e le forze politiche che lo sostengono, a realizzare un progetto preciso e coerente con le necessità di questo Paese, basato sulla giustizia sociale, che porti più uguaglianza e meno povertà .
La situazione in provincia di Siena non si discosta da quella nazionale. Lo abbiamo detto altre volte. I pensionati sono quasi 90.000 ,un terzo con pensione mensile sotto i cinquecento euro, oltre diciannovemila sono i pensionati che hanno subito il blocco della rivalutazione annuale della loro pensione con una perdita mensile di oltre 30 euro.
Per questo torniamo a Roma perchè non ci rassegnamo a questa condizione e lo faremo fin quando le nostre richieste di cambiamento non saranno ascoltate e gli saranno date delle risposte.
SPI CGIL