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Marroni: “Per la sanità una grande riforma strutturale”

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“La legge nazionale ci impone una manovra strutturale. Il nostro piano vuole non soltanto assicurare la mera sopravvivenza del sistema sanitario, il suo mantenimento senza che il criterio di universalità e i servizi siano intaccati, ma anche garantirne la prosperità”. E’ questa l’impostazione di fondo degli interventi che la giunta regionale approverà per domani e che sono stati in parte anticipati oggi dall’assessore al diritto alla salute Luigi Marroni nel corso della seduta straordinaria del consiglio regionale.

 

Due i punti di forza del progetto: la riorganizzazione dei modelli organizzativi e “produttivi” e la compartecipazione alla spesa. L’assessore Marroni ha elencato dieci capitoli su cui si focalizzeranno le decisioni di giunta: l’intervento sull’assistenza ospedaliera e territoriale (riduzione dei ricoveri impropri, riclassificazione dei posti letto, ridefinizione dello schema delle unità operative eccetera); la riorganizzazione dell’emergenza in tre centrali di area vasta; la riorganizzazione in area vasta dei laboratori di analisi; l’unificazione in tre poli del settore della lavorazione del sangue; il riordino dei servizi della prevenzione collettiva e della prevenzione individuale; la ridefinizione dei rapporti con il privato accreditato; lo sviluppo tecnologico e dei sistemi informativi; la rinegoziazione dei contratti e la ristrutturazione delle gare per beni e servizi; la politica del farmaco. Per quanto riguarda la compartecipazione l’assessore Marroni si è riferito alla impostazione già illustrata dal presidente Enrico Rossi e ha rimandato alle decisioni della giunta per domani.

 

“Sarà un cammino difficile – ha concluso l’assessore alla sanità – perchè dietro ognuno di questi titoli ci sono complessità, realtà locali, problematiche diverse. Lo porteremo avanti con chiarezza e determinazione, coinvolgendo debitamente le istituzioni, e tutti i professionisti e gli operatori del sistema, la nostra vera forza. Coinvolgeremo soprattutto i cittadini, che sono i veri proprietari del sistema. Tutto questo viene fatto per continuare a dare il buon servizio che loro spetta, per mantenere i livelli di qualita’ e poter continuare a sviluppare il sistema”.