“Il lavoro è un diritto fondamentale sul quale è basata la nostra Repubblica ed è una priorità assoluta nella vita di ogni persona, ed è giusto manifestare e far sentire la propria voce per difenderlo”. Con queste parole Elisa Meloni, segretario provinciale del Partito democratico di Siena, interviene a sostegno dei lavoratori che oggi, giovedì 10 maggio, hanno aderito allo sciopero di 4 ore indetto dalla Cgil per protestare contro la precarietà.
“Gli ultimi dati sulla disoccupazione in provincia di Siena – continua Meloni – sono preoccupanti. Le persone che sono senza un lavoro nell’ultimo trimestre 2011 erano 8 mila, contro i 6 mila del 2010. Un aumento vertiginoso, conseguente all’aggravarsi della crisi economica che stiamo vivendo ormai da tempo anche nel nostro territorio, che confermano il circolo vizioso in atto nell’economia italiana e nelle economie dell’area euro, ma che non può essere liquidato con superficialità. Oltre al tasso di disoccupazione, è aumentato anche il numero dei lavoratori in cassa integrazione e di quelli iscritti nelle liste di mobilità. L’unico taglio giusto, come sostengono i lavoratori in sciopero oggi, è quello alla precarietà”.
“La riforma del mercato del lavoro – continua Meloni – è ancora in fase di definizione, nella speranza che si riesca a raggiungere un accordo unitario entro l’estate, per fornire il prima possibile le tutele necessarie ai lavoratori. Una riforma che dovrà disporre norme chiare e incentivi per l’accesso al mondo del lavoro da parte dei giovani, ma che dovrà basarsi soprattutto sui concetti di equità e di sviluppo, anche per coloro che hanno già un’occupazione. Il Pd ha avanzato delle proposte concrete per correggere il testo di legge, che mirano alla distinzione netta tra il profilo professionale del lavoro autonomo e quello dipendente, e la fissazione di un compenso minimo per i giovani che svolgono un lavoro parasubordinato. L’impegno è stato rivolto anche a combattere il fenomeno dei licenziamenti in bianco, con la proposta di snellire la procedura e di assegnare ai padri tre giornate di congedo genitoriale. È necessario cambiare il testo sugli ammortizzatori sociali per poi concentrarsi sui temi della crescita. I diritti dei lavoratori sono fondamentali, perché su di loro che fa perno il sistema economico ed è quindi da qui che dobbiamo partire per affrontare un percorso che mira alla crescita e al risanamento del nostro Paese”.