L’amministrazione comunale di Montepulciano rafforza con nuove, ulteriori scelte la sua politica energetica, indirizzata in maniera concreta verso l’utilizzo di risorse rinnovabili ad impatto zero sull’ambiente.
Dopo aver sostenuto l’iniziativa di un gruppo di privati, che sta ormai completando la realizzazione di un digestore anaerobico, cioè di un impianto che utilizzerà il biogas derivante da prodotti agricoli, liquami degli stabilimenti zootecnici, scarti dell’ortofrutta etc per produrre energia elettrica e calore ad impatto zero, aver sottoscritto un protocollo d’intesa per la creazione di un altro impianto, che sfrutterà la dissociazione molecolare, e aver approvato i progetti per la realizzazione di centrali fotovoltaiche, destinate a rendere autosufficienti tutti gli edifici pubblici, ora l’attenzione si rivolge verso l’energia geotermica.
“La terra, con le sue risorse naturali, è uno straordinario giacimento di energia al quale si può attingere senza alterarne l’equilibrio” spiega Alessandro Angiolini, assessore all’Ambiente. “Premetto che parliamo di una geotermia evoluta che, grazie alle nuove tecnologie, è ad impatto ambientale zero e in comune con i vecchi impianti che molti forse ricordano ha solo il nome”.
“Probabilmente anche il sottosuolo di Montepulciano può offrirci queste risorse – prosegue Angiolini – ma occorre effettuare delle ricerche. Per questo abbiamo raggiunto un accordo con l’Università di Firenze e con l’Associazione no-profit G.I.G.A., “Gruppo informale per la geotermia e l’ambiente”, che, per i prossimi 30 mesi, studieranno il sottosuolo del nostro territorio per valutare le opportunità di utilizzo del calore naturale della terra”.
“Il lavoro dell’Università e dei suoi partner è a costo zero per l’amministrazione comunale – sottolinea il sindaco Andrea Rossi – altra condizione estremamente vantaggiosa, vista la complessità delle ricerche e l’elevata specializzazione che richiedono gli studi. La geotermia – puntualizza il primo cittadino – potrebbe essere la soluzione ideale per offrire a costi bassissimi il riscaldamento delle case situate nei centri abitati più piccoli o nei borghi sparsi nel nostro territorio che non sono stati raggiunti dalle metanizzazione o che, proprio per le loro piccole dimensioni, non permettono l’investimento nella rete del gas. Pensiamo ad Ascianello o a Fonte al Giunco dove una piccola stazione geotermica potrebbe garantire il riscaldamento delle abitazioni con una spesa estremamente contenuta per le famiglie e facendo un ulteriore regalo all’ambiente, la nostra risorsa più preziosa, da salvaguardare ad ogni costo”.
La bozza di convenzione è stata sottoposta all’esame del Consiglio Comunale che l’ha approvata con voto unanime elogiando anche la scelta dell’amministrazione di scandagliare un altro importante settore delle energie rinnovabili.
“Gli interventi per l’utilizzo della geotermia – ha spiegato Angiolini al Consiglio – sono di entità modestissima: una piccola sonda, di poco superiore ad un centimetro di diametro, ha la capacità di portare in superficie volumi di aria o acqua che, con modeste variazioni di temperatura (e dunque con consumi ridottissimi), possono riscaldare o anche refrigerare ambienti”.