“Dopo aver raggiunto un accordo con tutte le forze politiche di maggioranza sulla composizione delle nove commissioni consiliari, Laura Sabatini, consigliere di Siena Cambia, ha deciso di far ‘saltare tutto’. E’ un atto gravissimo che, purtroppo, ancora una volta antepone interessi personali a quelli di un’intera comunità, costretta a subire le ingerenze e i diktat di Alberto Monaci, di cui Sabatini è espressione. L’espulsione del consigliere dal gruppo Siena Cambia è un atto dovuto, prima di tutto nei confronti dei cittadini, ma non basta. Ora serve una verifica di maggioranza che garantisca ai senesi che l’amministrazione comunale sia in grado di andare avanti in maniera autonoma e determinata senza dover sottostare ai ricatti di chi cerca di garantirsi il potere e il proprio interesse personale”. Con queste parole Alessandro Mugnaioli, segretario dell’Unione comunale del Pd di Siena e Carolina Persi, capogruppo del Pd in consiglio comunale, intervengono in merito alla questione della composizione delle commissioni consiliari del Comune di Siena.
“Nei giorni scorsi – continuano Mugnaioli e Persi – con i rappresentanti delle altre forze politiche del centrosinistra abbiamo condiviso un percorso che ci aveva portato a trovare una proposta unitaria della maggioranza per le nove Commissioni che lavoreranno al fianco del sindaco e della giunta. Le polemiche che erano nate intorno a questo percorso, con accuse al Pd di prevaricazione e arroccamento, erano strumentali e infondate. Il Pd, al contrario, si era impegnato per trovare una convergenza di tutte le forze di maggioranza intorno a nomi che rispondessero a competenze e professionalità adeguate alle diverse commissioni. Dopo alcuni giorni, quando era stata trovata la convergenza è emerso quello che era il vero problema, fin dalla prima fase del confronto, ovvero la mancanza di volontà politica da parte di quella costola di Siena Cambia che ragiona, non sulla base del bene comune e del rispetto degli impegni presi con i cittadini in campagna elettorale, ma seguendo gli ordini e gli interessi di una persona. Questo è inaccettabile, è il motivo per cui è caduta la giunta Ceccuzzi ed è il motivo per cui, ancora oggi, si ricatta l’amministrazione comunale. Per questo come Partito democratico chiederemo quanto prima una verifica di maggioranza che ridefinisca in modo chiaro il perimetro di chi vuole portare avanti un percorso di rinnovamento e di cambiamento della città, anche nel modo di fare politica, e di chi, al contrario voglia proseguire sulla strada dei ricatti, degli interessi personali e delle rivendicazioni sulla pelle della città”.