Nuovo presidente per l’associazione nazionale della polizia senese: eletto il sovrintendente capo Giorgio Morganti

Polizia

Ieri mattina, dalle 9.30 alle 12.30, si sono svolte presso la Caserma Piave della Polizia di Siena le elezioni per il rinnovo delle cariche sociali della sezione provinciale dell’ Associazione Nazionale della Polizia di Stato. Per l’ occasione erano presenti, in qualità di garanti, il Presidente Nazionale dei Sindaci Revisori Nunzio Bombara e Vincenzo Sardella, uno dei Consiglieri Nazionali,. 

 

Al termine delle operazioni di voto e dei successivi scrutini, è risultato eletto, praticamente all’ unanimità, il neo candidato Giorgio Morganti che assume, quindi, la carica di Presidente della Sezione Provinciale ANPS di Siena, succedendo al past president Leonardo Durante.

Con il nuovo presidente sono stati eletti consiglieri Mauro Mancini Proietti, che assume la carica di Vice Presidente,  Rocco Iacoviello, nuovo segretario economo, Enzo Valli, Salvatore Cafaro e Marco Fallani.  Alla carica di sindaci revisori vengono invece confermati Bonifacio De Carlo e Nello Vacca.

 

Al nuovo Presidente, nato a Grosseto nel 1960, in Polizia dal 1978, che attualmente riveste il grado di Sovrintendente Capo con incarichi di fiducia all’ interno della Questura,  sono giunte immediate le congratulazioni del Questore di Siena Giancarlo Benedetti, che ha voluto esser presente al termine degli scrutini, unitamente a molti altri colleghi in servizio ed in quiescenza.

 

A lui il compito di completare quel rilancio della sezione provinciale dell’ Anps attraverso l’organizzazione e la promozione di una serie di iniziative sociali, a partire dalla inaugurazione della nuova sede che troverà posto in uno dei locali a pian terreno della Caserma Piave, messo a disposizione dal Questore con l’interessamento non solo di tutti gli associati ma anche degli stessi organi nazionali.

 

Una concessione questa fondata sull’indispensabile e prezioso anello di congiunzione tra tutti i poliziotti, tuttora in servizio, e coloro che, pur avendo lasciato il Corpo, mantengono nei confronti dell’ Istituzione stessa un profondo spirito di appartenenza.