Gli investigatori della Squadra Mobile di Pesaro, diretti dal dottor Stefano Seretti, a seguito di articolate indagini, hanno tratto in arresto in esecuzione di ordinanze di custodie cautelari emesse dall’Autorità Giudiziaria pesarese, L.T., 48enne residente a Rimini e A.P., 43enne residente in provincia di Siena, entrambi di origine calabrese, già noti alle Forze dell’Ordine, in quanto responsabili del reato di furto aggravato.
Il fatto risale al 2 ottobre 2011, quando ladri ben organizzati, penetrati all’interno degli uffici amministrativi dell’Adriatic Arena di Pesaro, ove la sera precedente si era tenuto un concerto del noto gruppo musicale Negramaro, avevano forzato la cassaforte ed asportato 33mila euro in contanti, costituenti parte dell’incasso del concerto e della prevendita dello spettacolo del comico Checco Zalone, che avrebbe dovuto tenersi di lì a poco.
I malfattori, dopo aver messo fuori uso le telecamere di sicurezza ed aver forzato una porta secondaria, erano penetrati negli uffici ed utilizzando un frullino, avevano scardinato una robusta cassaforte contenente il denaro.
Le indagini della Squadra Mobile si concentravano sulle persone che nel periodo precedente avevano lavorato presso l’Adriatic Arena, in quanto dagli elementi acquisiti appariva evidente che gli autori conoscevano bene il luogo e le abitudini dei dipendenti.
In particolare veniva attenzionato L.T., residente a Rimini, dipendente di una cooperativa di servizi di Pesaro, che aveva operato nella struttura, personaggio noto alle Forze dell’Ordine. Gli ulteriori approfondimenti portavano all’identificazione di A.P., ritenuto essere il complice del sospettato, residente in provincia di Siena.
Nella mattinata odierna gli Investigatori della Squadra Mobile di Pesaro, coadiuvati dal personale delle Squadre Mobili di Rimini e Siena, davano esecuzione alle ordinanze di custodia emesse dall’Autorità Giudiziaria pesarese a carico dei due uomini, che venivano rintracciati presso le rispettive abitazioni e tratti in arresto. Gli stessi non opponevano resistenza.
Le perquisizioni effettuate nella circostanza consentivano di recuperare e sequestrare l’attrezzatura utilizzata per consumare il furto ed euro 2.000, ritenuti essere parte del provento dello stesso.