La competizione è e sarà reale, sia perché Sel e Roformisti non hanno alcuna intenzione di fare da comprimari, sia perché un altro candidato poteva e può ancora uscire dalle file del Pd. La raccolta delle firme necessarie era e rimane aperta per tutti. Le regole ad excludendum (riguardano i consiglieri che hanno provocato la crisi del comune e il suo conseguente commissariamento, i cui effetti, diciamo così, non esaltanti sono sotto gli occhi di tutti; quanti li hanno sostenuti con pubbliche dichiarazioni; quanti siano candidati e firmatari di liste avverse al centrosinistra e quanti lo sono stati negli ultimi sei anni) non hanno trovato la loro motivazione in calcoli numerici (gli esclusi saranno pochissimi), ma in elementi di imprescindibile chiarezza politica. Quello che è accaduto fra gennaio e giugno 2012 costituisce un discrimine. Chi ha anteposto in modo clamoroso e devastante gli interessi personali o di gruppo al bene comune è opportuno che stia fuori.
Infine, una considerazione su uno dei tanti paradossi di cui la politica è piena. A criticare le primarie del centrosinistra sono gruppi e liste che alle primarie non pensano neppure. Per ultimo Alessandro Piccini che si è detto disponibile per correre a nome del “Baricentro civico”. A parte il fatto che una scelta del genere lo pone fuori dalle primarie del centrosinistra anche se non fosse stato fra i consiglieri del Pd che hanno causato la crisi del comune, dove verrà presa la decisone che lo riguarderà? In quali segrete stanze? Ovviamente la domanda vale anche per altri.
Alessandro Orlandini
Membro della direzione comunale Pd Siena