“Alla definizione “piccoli ospedali” preferisco quella di “ospedali piccoli”. Ognuno di essi avrà una sua specializzazione, e alla fine il livello qualitativo di questi ospedali e dei servizi offerti ai cittadini sarà sicuramente migliore. Tutto questo lo stiamo facendo in condivisione con gli enti locali: con i sindaci stiamo siglando i Patti territoriali, la maggior parte dei quali sono già stati conclusi e firmati”. L’assessore al diritto alla salute Luigi Marroni ha presentato stamani i Patti territoriali, siglati finora da quasi tutti i sindaci dei Comuni interessati, dai direttori generali delle aziende sanitarie, dall’Uncem, dalle Società della Salute. Alla presentazione alla stampa ha partecipato anche Oreste Giurlani, presidente Uncem Toscana. Presenti anche i sindaci dei Comuni e i direttori generali delle aziende sanitarie. “Ringrazio i sindaci che hanno discusso con noi in maniera seria, serrata, consapevole”, ha detto l’assessore Marroni.
I Patti territoriali ridisegnano e definiscono il ruolo degli ospedali piccoli su tutto il territorio della regione. “Gli ospedali piccoli non solo non verranno chiusi, ma saranno ricollocati in una nuova rete di ospedali, che comprenderà sia gli ospedali piccoli, ognuno con una sua specificità, che gli ospedali provinciali e gli ospedali universitari “, chiarisce ancora l’assessore Marroni.
“Il mio plauso alla Regione Toscana, che ha dimostrato di considerare il ruolo insostituibile dei piccoli ospedali e con i Patti territoriali ha voluto stringere un contratto con i sindaci e i territori – è il commento di Oreste Giurlani – Un modo concreto per sviluppare, potenziare e rendere sempre più sicuri ed efficienti questi presidi sanitari, fondamentali per la vita dei territori montani e rurali, spesso molto distanti dai grandi centri urbani”.
Ai 15 ospedali di piccole dimensioni afferiscono 108 comuni: di questi, 75 hanno firmato i Patti. Siglati con ogni singola Comunità, i Patti garantiscono lo sviluppo degli ospedali piccoli che, con pari dignità, andranno a costituire parti essenziali, strutturalmente e professionalmente integrate nella più vasta rete regionale degli ospedali toscani. Nella razionalizzazione della rete ospedaliera, il ruolo degli ospedali piccoli viene ridisegnato, riqualificandone e riconvertendone l’offerta, nel rispetto dei bisogni e della sicurezza dei cittadini.
La rete ospedaliera – concordano Regione e sindaci – deve essere riordinata non in termini verticali e gerarchici, ma orizzontali e funzionali. Va ridisegnata adeguandola all’evoluzione dei processi diagnostici e alle innovazioni terapeutiche, passando ad una classificazione per “funzioni e attività ospedaliere” assegnate, secondo la programmazione regionale, a ciascun nodo della rete. Gli ospedali di piccole dimensioni, come parte della rete, hanno ognuno una propria vocazione, in relazione a quanto già esprimono e alle esigenze del sistema nel suo complesso. Nella ridefinizione dell’assetto organizzativo, gli ospedali periferici costituiranno il livello prossimale di assistenza ospedaliera dei cittadini, nell’ottica dell’appropriatezza e dell’equità di accesso ai servizi.
Gli ospedali piccoli in Toscana sono 15: Pontremoli e Fivizzano (Asl 1 Massa), Barga e Castelnuovo Garfagnana (Asl 2 Lucca), San Marcello Pistoiese (Asl 3 Pistoia), Volterra (Asl 5 Pisa), Portoferraio (Asl 6 Livorno), Abbadia San Salvatore (Asl 7 Siena), Bibbiena, San Sepolcro e Cortona (Asl 8 Arezzo), Massa Marittima, Orbetello, Pitigliano e Castel del Piano (Asl 9 Grosseto).