«A quanto pare lo statuto della Fondazione Monte dei Paschi resterà invariato ragion per cui le nomine dell’istituto saranno al solito fatte dagli enti nominanti che l’hanno gestita fino ad adesso. La politica ha quindi la possibilità di cambiare le cose laddove la stessa Fondazione non è riuscita a fare. Poniamo una questione di metodo: non importa chi farà le nomine ma come le farà».
Così Pasquale D’Onofrio, candidato sindaco di Sinistra Ecologia e Libertà, interviene per individuare un metodo di controllo negli enti partecipati ed una nuova via per le nomine che l’amministrazione comunale dovrà fare.
«Sta qui il senso della nostra rivoluzione dolce, quella che Sel ha proposto alla città: la trasparenza come prassi rivoluzionaria. È quindi seguendo questo concetto che il prossimo governo cittadino dovrà darsi un programma chiaro e su questo programma dovrà procedere con le nomine negli enti controllati e partecipati. Su questo non siamo disposti a dialogare con la nostra futura coalizione, non ci saranno mediazioni, i criteri di nomina devono da subito essere chiari, trasparenti e ripetibili di volta in volta».
«Soltanto applicando questo metodo potremo impedire che le partecipate diventino un terreno di mercanteggiamento per i partiti: con questo metodo vecchio abbiamo messo in gioco il futuro della città ed oggi, tutti ne paghiamo le conseguenze. Non è concepibile che una Giunta comunale si veda costretta alle dimissioni per non aver probabilmente rispettato equilibri politici tra correnti».
«Quando noi di Sel parliamo di collegialità e trasparenza nella gestione amministrativa intendiamo ricordare che la cessione di sovranità non può esaurirsi nel momento elettorale con l’elezione dei propri rappresentanti in consiglio comunale, ma deve riguardare tutte le fasi in cui questo lo esercita, con trasparenza e collegialità, in modo da evitare di nascondere o commettere errori».
«Ecco perché noi proponiamo che le scelte di governo vengano rese pubbliche e siano oggetto di ampia discussione in consiglio comunale. Le regole sono per tutti, maggioranza e opposizione, devono essere scritte prima di procedere a qualsiasi nomina e soprattutto devono essere condivise con una maggioranza più qualificata del 50 % più uno».
«Venendo alle regole, queste devono prevedere l’identificazione dei requisiti per ricoprire i ruoli, una valutazione delle precedenti esperienze ma anche un’esposizione della visione del candidato sui progetti per rilanciare la struttura assegnata. Dobbiamo da subito conoscere quali saranno i criteri di valutazione ed i motivi di rimozione dagli incarichi».
«L’obiettivo sarà solo e soltanto la buona amministrazione, efficiente ed efficace, la politica avrà il ruolo importantissimo di indirizzo e controllo sull’ente ma dovrà garantire l’indipendenza della struttura. Deve finire il tempo del mercanteggiamento dei posti, di aziende importanti per lo sviluppo sociale ed economico della città dati in mano a ottimi politici ma pessimi professionisti. Adesso abbiamo davanti la Fondazione Monte dei Paschi, che seppure nelle difficoltà attuali, continua a far gola a molti in cerca di visibilità di conferme o riconoscimenti».