I criteri erano stati definiti ad aprile: oggila giunta toscana ha deciso come saranno ripartiti i 61 milioni in più che Province e Comuni potranno spendere da subito ed entro la fine dell’anno oltre il tetto finora imposto dal ‘patto di stabilità’. Soldi, s’intende, che gli enti locali devono avere in cassa ma che ora non sono più bloccati, con cui far partire opere ferme o rinviate da tempo.
Sono 215 i Comuni e tutte e dieci le Province toscane che beneficeranno quest’anno del cosiddetto ‘patto di stabilità territoriale’. Non è la revisione del ‘fiscal compact’, che può essere fatta solo con il coinvolgimento dell’Europa, nè l’esclusione dal patto delle spese per gli investimenti invocata da molti, ma è comunque una boccata di ossigeno per tanti: per gli enti locali e per le imprese, che con la pubblica amministrazione lavorano.
“Già da qualche tempo la Regione cede tutti gli anni parte della propria capacità di spesa – spiega l’assessore al bilancio e al rapporto con gli enti locali della Toscana, Vittorio Bugli – . Quest’anno la cessione non era scontata: il patto si è fatto più stretto anche per noi, con quasi 300 milioni in meno a disposizione e da spendere. Ciononostante siamo riusciti ugualmente in questo sforzo”. E per gli enti locali potrebbe non essere l’ultimo ritocco al tetto di spesa. “Novità – annuncia l’assessore – potrebbero infatti arrivare a breve dalla conversione in legge del decreto sui pagamenti della pubblica amministrazione grazie ad un emendamento che le Regioni hanno approvato e che metterà a disposizione ulteriori quote”.
Il plafond ora ceduto ammonta a 60.996.900 euro. Per tre quarti (pari a 45.049.677 euro) andrà ai Comuni e per un quarto (15.947.223 euro) alle Province: on line la tabella con l’ammontare attribuito a ciascun ente. L’indicazione è che con questo spazio finanziario ‘liberato’ si dia priorità alle opere strategiche e urgenti e ad interventi sulla viabilità. “E’ un aiuto – spiega l’assessore – per sbloccare opere finanziate anche dalla Regione e magari ferme. E’ un aiuto all’economia perché i lavori se fermi riprendono (oppure, già appaltati, finalmente partono) e le aziende riscuotono”.
Spese per le alluvioni – All’interno dei 61 milioni una quota della capacità di spesa ceduta (6 milioni e 875 mila euro) riguarda le spese in conto capitale (e quindi gli investimenti) dei Comuni o delle Province che effettueranno nel 2013 opere di ripristino a seguito di frane ed alluvioni subite l’anno scorso: in particolare 1 milione e 858 mila euro potranno essere spesi dalle Province di Grosseto (1.648 mila euro) e di Prato (210 mila euro) e il resto (oltre 5 milioni e 217 mila euro) dai Comuni di Abbadia San Salvatore, Aulla, Bagni di Lucca, Barga, Capalbio, Castell’Azzara, Castiglione della Pescaia, Cinigiano, Manciano, Massa, Monte Argentario, Orbetello, Pieve Fosciana, Pitigliano, S.Romano Garfagnana, Santa Fiora, Scansano e Semproniano. On line la tabella con i dettagli.
Sono 270 (su 287) i Comuni in Toscana soggetti al patto di stabilità. Di questi in 215 avevano fatto richiesta di usufruire del ‘patto territoriale’ e a tutti, in maniera differenziata, è stato concesso qualcosa.