Un’iniziativa parlamentare ed una petizione popolare per chiedere al Governo di anticipare al prossimo autunno l’appuntamento con le elezioni comunali. E’ quella lanciata oggi, lunedì 27 agosto, dall’Unione comunale di Siena del Partito democratico per ridare alla città una guida politica eletta democraticamente in grado di affrontare questa fase di crisi. Nei prossimi giorni l’appello sarà allargato anche alle altre forze politiche e sarà avviata una mobilitazione straordinaria per raccogliere, tra i cittadini, migliaia di firme da inviare al Presidente del Consiglio, Mario Monti ed al Ministro dell’Interno, Anna Maria Cancellieri. Parallelamente alla doppia iniziativa sulle elezioni comunali, il Pd lancerà, nelle prossime ore, una mobilitazione civica per stimolare soluzioni che, non interrompendo il progetto di sviluppo e valorizzazione del Santa Maria della Scala, possano consentirne la realizzazione, concreta garanzia per le professionalità che oggi vi operano e che vi potranno operare e ricchezza per tutta la città.
“La direzione comunale del Pd – afferma il segretario del Pd di Siena, Giulio Carli – ha approvato la mobilitazione politica lanciata dal partito. Chiederemo ai nostri parlamentari, ai gruppi democratici della Camera dei Deputati e del Senato ed al Pd nazionale, di assumere, sin dalle prossime ore, tutte le iniziative istituzionali possibili, con tutti gli strumenti a disposizione, affinché il Comune di Siena possa tornare al voto entro la fine dell’anno. Questo ci consentirebbe di riconsegnare alla città un Sindaco ed un Consiglio Comunale eletti democraticamente, condizione indispensabile per affrontare efficacemente questa fase così difficile. L’iniziativa sarà accompagnata con una petizione popolare, che prenderà avvio già dai prossimi giorni e che punterà a mobilitare migliaia di cittadini senesi. Un appello che il Pd rivolge a tutte le forze politiche, che hanno a cuore il futuro di Siena”.
“In un momento così difficile – continua Carli – Siena deve avere un sindaco democraticamente eletto che, con il consenso della città espresso attraverso il voto, possa compiere le scelte necessarie ad aprire una fase nuova di rilancio. Pur rispettando il lavoro del Commissario prefettizio del Comune di Siena, Enrico Laudanna, è evidente come certe scelte, pur rientrando nei suoi poteri, non possano essere compiute senza un chiaro mandato elettorale nato da un programma di governo legittimato dal voto popolare. L’istituto commissariale, infatti, è, per sua natura, più legato all’attività istituzionale. Oggi, invece, servono misure straordinarie e fortemente condivise che devono scaturire dalla volontà dei cittadini. A tutto questo si aggiunge il tema del riordino istituzionale avviato dal Governo Monti e che, nei prossimi mesi, potrebbe portare alla cancellazione della Provincia di Siena. Un passaggio che priverebbe la nostra città dell’unico punto di riferimento istituzionale rimasto, aggravando ulteriormente la situazione. Sono tanti e tutti importanti, dunque, i fronti aperti rimasti senza una guida, senza una strategia di azione e per questo è necessario andare al voto il più velocemente possibile”.
“In una fase di emergenza straordinaria – afferma Niccolò Guicciardini, segretario provinciale del Pd senese – occorre una mobilitazione politica straordinaria. Per questo appoggiamo con forza e convinzione l’impegno lanciato dal Pd di Siena. Saremo impegnati per anticipare le elezioni e per coinvolgere i cittadini in questa battaglia indispensabile per ridare alla città, quanto prima, una guida politica, ma anche per restituire un punto di riferimento a tutto il territorio, che subisce le inevitabili difficoltà legate al commissariamento del capoluogo. Al contempo continueremo il nostro impegno per sostenere il nostro patrimonio culturale e per traghettare il Santa Maria della Scala verso la gara, limitando al minimo la riduzione delle attività e per mantenere i livelli occupazionali del Complesso museale. La mobilitazione per il lavoro e la crisi dell’occupazione, del resto, sarà uno dei principali filoni di azione politica del Pd, già dalle prossime settimane”.
“In un momento cosi difficile per il nostro Paese – afferma Susanna Cenni, deputato del Pd – che vede anche nel territorio senese tante inedite emergenze economiche e sociali, andare prima possibile al voto, eleggere un nuovo consiglio comunale, scegliere un nuovo Sindaco, è cosa utile alla città ed al territorio provinciale tutto. Le imprese in varie realtà della Valdelsa, dell’Amiata, della Valdichiana, la situazione del terziario, dell’economia della cultura, la riorganizzazione di servizi ed enti locali, che rischiano di soffrire anche per il quadro aperto con il nuovo disegno delle Province, chiedono invece ad ‘alta voce’ istituzioni presenti, interventi legittimati ed in tempi brevi. Per queste ed altre ragioni sosterrò ogni iniziativa utile ad anticipare il voto amministrativo a Siena e promuoverò ogni iniziativa necessaria a risolvere nel migliore dei modi la vicenda del Santa Maria della Scala, per salvare i posti di lavoro e sostenere un punto di riferimento fondamentale per la candidatura di Siena a capitale europea della cultura”.
“La strada per salvare il Santa Maria della Scala – afferma Rita Petti, responsabile cultura del Pd – e ripensarne il ruolo anche in funzione della sfida di Siena capitale della cultura 2019 era stata chiaramente tracciata dal sindaco Franco Ceccuzzi, con due azioni che servivano a superare i problemi del breve termine ed a impostare il lavoro a medio e lungo termine. La manovra economica, non approvata dal Consiglio Comunale del 5 giugno, avrebbe garantito le risorse per tenere aperto il complesso museale ancora per un anno. Votare o consentire il voto sarebbe stato un atto ‘a-politico’ di concreta solidarietà, anche con i lavoratori, oltre che di amore per la città. L’istituzione di una fondazione di partecipazione pubblico-privato per gestire il Santa Maria, giunta ormai alla fase operativa dopo l’approvazione dello statuto, avrebbe, invece, permesso di programmare una nuova stagione per l’antico Spedale in linea con la diminuzione delle risorse della Fondazione Mps e con le aspettative della città. Processi interrotti dalla crisi del Comune, che oggi producono i gravi effetti che proprio la manovra di correzione di bilancio avrebbe evitato. Parlare di chiusura del Complesso Museale è comunque allarmistico, dannoso e fuorviante poiché ci sono servizi garantiti dai dipendenti comunali (book-shop, Biblioteca e Fototeca Briganti, Uffici comunali, Sede dell’Unità operativa di candidatura di Siena a Capitale Europea della Cultura 2019, Museo per Bambini) e altri che potrebbero essere ‘conservati’ con lo sforzo di mantenerli in piedi nella fase della gara (Pellegrinaio, Museo archeologico e visite guidate) affinché non vadano perduti i posti di lavoro, lavorando perché la limitazione dei servizi sia portata al minimo”.
La difficile stagione che sta vivendo Siena non si ferma al Santa Maria della Scala. Ci sono altre istituzioni e servizi che possono essere messi in discussione, ci sono strategie su grandi temi da mettere in campo. Se oggi è un problema reperire ottocentomila euro per il Santa Maria della Scala, quale sarà il destino, l’anno prossimo, dell’istituto musicale “Rinaldo Franci”, della stagione teatrale, delle residenze artistiche, delle mostre d’arte, dei grandi eventi? Che fine faranno i servizi aggiuntivi che il Comune offre, e che non sono obbligatori per legge, come il contributo affitti e tante forme di assistenza? Ci sono poi scelte strategiche fondamentali per il futuro di Siena che si stanno compiendo in questi mesi. Ci riferiamo al trasporto pubblico urbano ed extraurbano, che vede la Regione Toscana impegnata verso una gara unica regionale che Siena non condivide in pieno e che stava cercando, con successo, di modificare. C’è la partita della gestione della risorsa “acqua” prossima ad una revisione generale in Toscana. Ci sono le scelte da fare per rilanciare le attività produttive, la nostra Università, per definire il ruolo che la Fondazione Mps dovrà avere nei prossimi anni.