Presentata alla stampa la biblioteca della Casa Circondariale di Siena

P1000937Presentata, questa mattina alla stampa, la Biblioteca della Casa circondariale di Siena. Insieme al sindaco Bruno Valentini e a Sergio La Montagna, direttore della Casa circondariale, Sabrina Falcone responsabile dell’area pedagogica dell’Istituto, il presidente del CDA della Biblioteca Roberto Barzanti e il direttore Luciano Borghi, Stefania Jahier, presidente dell’associazione Amici delle biblioteche (sezione di Siena).

Il nuovo spazio, che sarà inaugurato ufficialmente martedì prossimo, 25 febbraio, alle ore 14, con la presenza dello scrittore Tiziano Scarpa, nasce per volontà della direzione dell’Istituto di pena senese in collaborazione con la Biblioteca comunale degli Intronati e con la sezione senese dell’associazione Amici delle biblioteche.

<<La realizzazione della Biblioteca rientra – come ha detto Sergio La Montagna – tra le numerose attività che sta promuovendo la direzione della Casa circondariale in sinergia con istituzioni, enti e associazioni con lo scopo di integrare sempre più l’istituto di pena nella vita cittadina. La legge penitenziaria e il relativo regolamento di esecuzione prevedono, infatti, la presenza di una biblioteca all’interno di ogni istituto, con libri e periodici scelti secondo criteri che garantiscano una equilibrata rappresentazione del pluralismo culturale esistente nella società>>.

<<Dalla firma della convenzione tra la Casa circondariale di Siena e la Biblioteca comunale degli Intronati – ha evidenziato il sindaco Valentini – la dimostrazione della nostra volontà per favorire, in ogni modo, l’integrazione sociale. Il percorso da seguire, per combattere la solitudine, la marginalità e le divisioni sociali, è rappresentato da una nuova alfabetizzazione che si concretizza usando gli strumenti della cultura e della conoscenza. Questi obiettivi sono contenuti anche nel progetto per la candidatura di Siena a capitale europea della Cultura 2019>>.

Da un lato, dunque, la Biblioteca avrà le stesse caratteristiche di quelle esistenti nella realtà esterna e, dall’altro, svolgerà, in maniera più incisiva, il ruolo che le è proprio, cioè quello di spazio dove sia possibile superare l’isolamento, la deprivazione culturale, le barriere mentali e fisiche, in modo da favorire la promozione culturale, la libera espressione della creatività. La costruzione di un canale d’informazione, e di scambio interno/esterno, finalizzato all’acculturamento, al superamento dei pregiudizi e delle reciproche diffidenze.

<<Un grande risultato – come ha commentato Roberto Barzanti – raggiunto, soprattutto, grazie all’impegno volontario dell’associazione Amici delle biblioteche, che ha provveduto all’acquisto degli arredi e del computer. Questa Biblioteca rappresenta il mezzo che permette la formazione. Un passo significativo per migliorare profondamente una condizione che attende molti altri interventi per essere resa davvero civile>>.

Sarà un luogo, stante l’attuale composizione della popolazione detenuta (70 persone), di incontro multiculturale, di integrazione e comunicazione per persone che dopo aver scontato la propria pena dovranno ritornare nella nostra società.

Come ha, infatti, ricordato il direttore della Biblioteca degli Intronati Luciano Borghi, <<con la convenzione sottoscritta oggi la Biblioteca della Casa circondariale entra a far parte della Rete provinciale documentaria e bibliotecaria senese (Redos), usufruendo, così, di tutti i servizi e delle risorse umane, economiche, professionali e di coordinamento funzionale per la gestione complessiva, in misura proporzionale alle risorse disponibili per i servizi di biblioteca sul territorio>>.

Lo spazio biblioteca, coordinato da Sabrina Falcone responsabile dell’area pedagogica dell’Istituto, da ora in poi, dovrà arricchirsi sempre più di contenuti e di iniziative culturali di vario genere, che possano risultare di interesse non solo per quei detenuti che già abitualmente partecipano ad attività formative, ma anche per quanti, non essendo coinvolti in attività pedagogiche strutturate o di altra natura, possano partecipare a eventi paralleli (cineforum, laboratori di scrittura creativa ecc.). Un vero e proprio work in progress che ha già le premesse della riuscita, perché <<se la Biblioteca è nata – come ha evidenziato Stefania Jahier, che non è ricorsa a nessun contributo pubblico, attingendo solo dal volontariato – è proprio per l’interesse dimostrato, lo scorso anno, dai detenuti durante una serie di letture che abbiamo fatto all’interno della Casa circondariale. Adesso incrementeremo il materiale a disposizione (sono circa mille i libri già in scaffale e altri 2mila in magazzino), con pubblicazioni in lingua. Il prossimo obiettivo: offrire, insieme ai libri, anche la possibilità di vedere film, viste le tante richieste che abbiamo ricevuto>>.