Quello che sta accadendo è irragionevole e rischia di svuotare il senso delle primarie del centrosinistra a Siena. A Siena come in tutta Italia le persone chiedono, nonostante la caduta di credibilità dei partiti, di partecipare da protagonisti. Siena Cambia ha coinvolto e coinvolgerà tantissimi abitanti di Siena che ancora credono nella democrazia ‘dal basso’ e pretendono riforme concrete e radicali. Siamo quasi a 2500 persone (basterebbero per candidare 12 liste al Comune), che hanno bussato alla porta del centrosinistra chiedendo tre cose semplici: vogliamo che Bruno Valentini sia candidato per le primarie, vogliamo che sia garantita la massima partecipazione (registrazione negli stessi luoghi ove si vota), vogliamo che i tempi siano ragionevoli (si vota a maggio-giugno) in modo che i cittadini possano comprendere le proposte di tutti i candidati.
Ci hanno sbattuto la porta in faccia, in realtà per paura di perdere. Non ci sono regole intoccabili, perché il PD ha modificato lo Statuto Nazionale pur di consentire a Renzi di correre per le primarie e quello provinciale ha candidato al Parlamento persone senza firme sufficienti. Hanno fatto bene, perché un partito che si apre ai cittadini vince ed a Siena sarebbe bastata una decisione del PD comunale. Che è lo stesso PD che perde pezzi uno dopo l’altro, riducendo anche la rappresentatività della coalizione, di fatto favorendo la destra cittadina. La concessione del candidato Ceccuzzi, erroneamente presentata come gesto di straordinaria generosità, di regalare le firme già depositate presso gli organi di garanzia di 15 persone era strumentale ed irregolare rispetto alle norme che invece si vogliono blindare. Abbiamo anche appreso che il Giudice che ha rigettato per una mera questione procedurale il ricorso di altri iscritti al PD (che non fanno parte del nostro movimento) ha affermato testualmente che quel regolamento “non è conforme al principio di uguaglianza e delle regole democratiche (tra le quali vi è la libertà di manifestazione del pensiero ivi compresa la libertà di opinione oltre che il diritto di critica”. Praticamente è incostituzionale! Fermiamoci finché siamo in tempo. Lo svolgimento solitario delle primarie comunali il 20 di gennaio divide il PD e il centrosinistra, rischiando di indebolire la partecipazione senese alle elezioni politiche del 24 febbraio, che invece noi vogliamo che sia forte e convinta e per questo sosterremo lealmente i candidati, che il centrosinistra a livello nazionale ha saputo selezionare in modo trasparente. Per questo ci aspettiamo un intervento immediato degli organismi nazionali e regionali del partito, ai quali abbiamo descritto l’emergenza democratica senese. In fondo è semplice: una bella fetta della città chiede che Bruno Valentini sia candidato del centrosinistra, o la ascoltiamo o reagirà.
Fulvio Mancuso – coordinatore del Comitato politico “Siena Cambia con Bruno Valentini”