“I dati sull’affluenza al secondo turno – commenta il segretario provinciale Pd, Niccolò Guicciardini – ci danno un’ulteriore conferma della grande voglia di partecipazione da parte di molti elettori, che hanno deciso di appoggiare il progetto del centrosinistra per l’Italia, dando testimonianza, in queste due giornate di votazione, dell’esistenza di una buona politica vissuta da cittadini consapevoli e responsabili. Ancora una volta ci tengo a ringraziare di cuore gli oltre mille volontari e volontarie che per giorni e settimane hanno lavorato sodo per garantire le attività di registrazione, di voto e di scrutinio, nel pieno rispetto delle norme e delle delibere nazionali. È soprattutto grazie a loro che le operazioni di seggio hanno funzionato in modo corretto e senza particolari problemi”.
“Sul piano nazionale – continua Guicciardini – il verdetto è arrivato in tempi rapidi, con l’affermazione di Pierluigi Bersani che ha preso oltre il 60 per cento dei voti. I risultati del primo turno e quelli del ballottaggio, con tutte le variazioni di tendenza che si sono verificate in tutta Italia, ci dimostrano che quelle che abbiamo portato avanti in questi mesi sono state primarie vere, volute da un segretario che ha rinunciato a un diritto previsto dallo statuto per consentire a tutti di mettersi in gioco. Un atto di coraggio che ha fatto sicuramente bene al nostro partito, portando quell’ondata di freschezza e di novità di cui parlava ieri lo stesso Bersani. Credo che Matteo Renzi rimanga una grandissima risorsa per il nostro partito e insieme a lui tutti i comitati che sono nati in queste settimane e che sono stati molto attivi per sostenere la sua candidatura. A loro, così come ai comitati a sostegno di Pierluigi Bersani e di Laura Puppato, va un grande ringraziamento per il lavoro svolto e per la partecipazione che hanno saputo stimolare, sottolineando io ruolo di partito moderno incarnato dal Pd”.
“Sul territorio senese – continua Guicciardini – Matteo Renzi si è affermato con il 56,74 per cento dei voti. Un dato che si allinea con quello toscano e che racchiude all’interno molti elementi di riflessione, tra i quali un messaggio e un chiaro segnale diretto ai partiti e alla politica, che devono farsi carico del messaggio emerso dalle primarie. Ci vuole quel rinnovamento che noi, qui a Siena e in provincia, abbiamo già inaugurato, ma che deve essere accompagnato da una vera innovazione nelle forme e nei modi di fare politica”.
“Ora però – continua Guicciardini – non basta solo raccogliere questo messaggio. Il risultato che è arrivato dalle urne ci consente di accelerare su quell’innovazione del Partito democratico che ritengo necessaria e che è stata ampiamente legittimata dalla partecipazione: etica, trasparenza, intransigenza nei confronti della vecchia politica e la capacità di far essere il Partito democratico la casa di tutti coloro vogliono una politica nuova. Abbiamo l’opportunità di continuare a dimostrarci con maggiore determinazione come un partito aperto, innovativo anche nelle idee. Nelle scorse settimane abbiamo portato avanti la conferenza programmatica, con 130 assemblee su tutto il territorio e, a breve, faremo l’assemblea provinciale nella quale nasceranno ‘agorà’ fisiche e virtuali sui temi più importanti, aperte a tutti coloro che hanno deciso di dare fiducia al Pd e in cui le energie dei comitati saranno protagonisti”.
“Il secondo turno – dichiara Leonardo Carta, coordinatore provinciale del comitato ‘Siena per Bersani’ – ha dimostrato nettamente a livello nazionale che Bersani è il candidato ideale per il centrosinistra. Il dato nazionale legittima e rafforza la sua candidatura a premier. Al di là dei sondaggi, siamo convinti che una candidatura così forte sia quella più credibile per voltare pagina e passare da un governo tecnico a un governo politico pienamente legittimato e in grado di guidare l’Italia in una fase così difficile. Anche a livello locale, nel secondo turno, si sono verificate dinamiche simili a quelle nazionali, con una maggiore convergenza su Bersani. Nonostante l’affermazione di Renzi al 56,74 per cento a livello provinciale si sono verificati, infatti, delle inversioni di tendenza che hanno portato Bersani a guadagnare circa 1700 voti in più rispetto al primo turno. In alcuni comuni, come ad Abbadia San Salvatore, Sarteano e Sovicille, invece, la situazione si è ribaltata rispetto a domenica scorsa, portando Bersani in vantaggio. Il dato provinciale è in linea con quello regionale e in controtendenza rispetto a quello nazionale. Una controtendenza che può essere riconducibile a elementi di diversa natura: una ‘regionalizzazione’ del voto e motivazioni di carattere più politico anche in relazione alle politiche locali. Tutto questo dovrà essere oggetto di una schietta e profonda analisi da parte di tutto il Pd che porti a mettere in campo le azioni necessarie a recepire la richiesta di cambiamento emersa da questa grande occasione di partecipazione popolare”.
“Rispetto al contesto nazionale – dichiara Stefano Scaramelli, coordinatore provinciale dei comitati a sostegno di Matteo Renzi – possiamo essere orgogliosi della libertà e della sincerità con la quale abbiamo vissuto questa battaglia politica contro corrente, contro vento e contro tutto e tutti. Lo abbiamo fatto a viso scoperto, con onore, stil novo e gentilezza. La più grande sconfitta sarebbe stata quella di non averci provato oltre a quella di guardare i nostri figli negli occhi avendo il rimorso di non aver lottato per il loro futuro. Sulla dimensione locale siamo felici di essere una delle sette province in Italia nelle quali Renzi ha vinto dimostrando la validità del proprio messaggio di sinistra che è stato recepito soprattutto nelle regioni rosse, quella sinistra dell’altruismo e della fatica che si è contrapposta alla sinistra che troppe volte ha espresso superiorità culturale rispetto all’altro. Personalmente esprimo ulteriore soddisfazione per il risultato di Chiusi, dove con circa il 70 per cento dei consensi la cittadina etrusca è divenuta la roccaforte per i renziani nei territori senesi e forse è la città italiana dove si è avuto il miglior rapporto tra voti assoluti ricevuti da Renzi e numero di abitanti. Forse oggi in molti si dovrebbero ricredere della grande possibilità offerta dalle primarie in funzione del grande dato ottenuto anche da Renzi”.