Il destino della Provincia di Siena è segnato: il governo, come sappiamo, l’ha inserita tra gli enti da tagliare. Dal 2014 Siena sarà un Comune della Provincia di Grosseto. Già questo ha fatto storcere il naso a molti, non solo per un campanilismo che in Italia (per fortuna o sfortuna) non smette di esistere, ma anche per una serie di servizi che il territorio senese teme di perdere. E oltre ai servizi dobbiamo parlare anche di posti di lavoro. Nessuno verrà licenziato, questo è fuor di dubbio. Ma potranno esserci, anzi certamente ci saranno spostamenti lavorativi, con alcuni dipendenti pubblici che saranno in futuro costretti a conoscere e praticare la vita dei pendolari.
Tanti dubbi Ancora per tante, troppe situazioni si parla per ipotesi. Sulla Spending review e sull’accorpamento delle Province, decreto già approvato dal governo Monti, pende ancora il giudizio della Corte Costituzionale che arriverà martedì (se non ci saranno rinvii) e poi anche le scelte del Tar che dovrà rispondere ai ricorsi presentati dalla Provincia di Siena e da altri enti italiani. Andranno contro le scelte del governo? Difficile prevederlo, difficile è in realtà pensare che possano prendere una decisione in contrasto con l’esecutivo. Se così non fosse possiamo iniziare a immaginare lo scenario che può andare a delinearsi. Dal primo gennaio 2013 spariranno le giunte provinciali. L’accorpamento sarà invece esecutivo dodici mesi dopo, dal primo gennaio 2014. Nei dodici mesi che intercorrono queste due date, tuttavia, tutte le Province (anche quelle che verranno “soppresse”) manterranno le loro funzioni.
Superman E allora immaginiamoci come potrà il presidente della Provincia di Siena Simone Bezzini districarsi, da solo, senza più l’aiuto di tutti i suoi assessori, tra le varie competenze dell’ente provinciale. In questi anni l’assessore alle attività economiche Tiziano Scarpelli è stato attivissimo nella risoluzione delle purtroppo numerose crisi aziendali che hanno riguardato il territorio senese. E la Provincia ha competenze su strade, scuole, lavoro e occupazione, caccia, agricoltura, trasporti, ambiente, energia, turismo. Senza parlare delle emergenze: nello scorso inverno il lavoro effettuato dall’amministrazione provinciale fu evidente anche ai più distratti, quando tutto il territorio fu invaso di neve e in molti comuni venne a mancare l’acqua e l’elettricità. Furono giorni di lavoro intensissimi nel corso dei quali fu grazie all’opera della Provincia che i disagi vennero ridotti al minimo. Dobbiamo quindi immaginarci un Simone Bezzini che ogni giorno siede a un paio di tavoli di crisi, per poi andare a Firenze a partecipare ad una riunione in Regione per poi tornare velocemente a Siena per decidere norme su agricoltura e caccia, per poi ancora salire su un’auto per andare a controllare la situazione delle strade del territorio e ancora visitare una scuola per valutarne la sicurezza. Il tutto da solo. Diventerà quindi una specie di superuomo. Ci rendiamo conto di come tutto questo sia impossibile da fare.
Al voto Le elezioni per il nuovo ente provinciale si terranno nel novembre del 2013. Nel gennaio 2014 sarà operativa la nuova giunta che si insedierà a Grosseto (a meno che Grosseto non rinunci e lasci la possibilità a Siena di diventare capoluogo, cosa quanto mai improbabile). La provincia di Siena non ha i numeri sufficienti per rimanere in vita, ma come popolazione è più ampia e numerosa rispetto a quella di Grosseto. Peccato che le norme volute dal governo prevedano che capoluogo sia non la provincia, ma il capoluogo più popoloso. E il Comune di Grosseto ha più abitanti di quello di Siena: è naturale che sia così, visto che a Siena le scelte urbanistiche sono spesso andate nella direzione di una tutela e salvaguardia del centro e delle zone limitrofe.
Lavoratori Quei dipendenti della Provincia che seguono le attività istituzionali (presidente della Provincia, consiglio provinciale, segreteria generale) andranno quindi a lavorare a Grosseto. Ma tutti gli altri, quelli che si occupano dei servizi sul territorio, rimarranno a Siena dove naturalmente gli uffici non verranno chiusi. C’è un’altra questione al riguardo: non è ancora chiaro se alcune delle attuali competenze della Provincia (lavoro, formazione, protezione civile, caccia) passeranno alla nuove Province o se verranno centralizzate in Regione. Se prevalesse questa seconda possibilità quei dipendenti che si occupano di questi settori andrebbero a lavorare non a Grosseto, ma a Firenze. Ma tutto questo è ancora da chiarire.
Nuova sede Nel discorso rientra quindi anche quale sarà il destino della nuova sede in costruzione in viale Sardegna. E’ semplice immaginare che possa essere destinata ad altra occupazione o servizio. Ma non sarà così. La Provincia di Siena ha oggi numerosi uffici in via Massetana: ma sono in affitto e costano non poco. E’ probabile che gli uffici che resteranno sul territorio senese vengano quindi spostati nella nuova sede. La decisione verrà presa dal nuovo ente provinciale (Grosseto) nel 2014.
Forze dell’ordine Va registrato comunque un successo di non poca importanza. Bezzini ha incontrato il ministro Giarda: e c’è una novità per prefettura e questura. Ebbene, è stato deciso che per ridisegnare l’articolazione periferica saranno necessarie forme di consultazione e di raccordo con tutti gli enti locali coinvolti. Cosa significa? Che nel 2014 il sindaco di Siena dovrà dire la sua sulla possibilità di uno spostamento anche di caserme, prefettura e questura. E difficilmente il sindaco di Siena accetterà un altro spostamento a Grosseto.
Gennaro Groppa