Sono una cinquantina i soci dell’Auser che hanno aderito alla seconda edizione del corso di informatica “Apprendere al di là dell’età”, destinato ai “nonni” ed impartito dai ragazzi delle scuole.
Un successo dunque per l’iniziativa dell’associazione che si rivolge alle persone più mature, organizzata insieme al Comune ed in collaborazione con l’Istituto Superiore Redi – Caselli e con l’Istituto Comprensivo Montepulciano Nord.
L’ampia partecipazione ha consentito di attivare due corsi, uno a Montepulciano, nella sede delle scuole superiori, ed uno ad Acquaviva, presso le scuole medie.
Dodici gli incontri programmati con cadenza settimanale, nell’arco di 3 mesi e con una quota di compartecipazione a carico degli allievi poco più che simbolica, quantificata in un euro a lezione.
Come accennato, la caratteristica fondamentale dei corsi è che, sotto il coordinamento di un insegnante – tutor, gli istruttori sono i ragazzi, ad Acquaviva addirittura gli adolescenti delle medie.
“Ma nelle sale di informatica ed ai computer ognuno svolge il proprio compito con la massima serietà e diligenza – precisa il Presidente Provinciale AUSER, Artimino Cappelli – tanto i “nonni”, che non prendono sottogamba gli insegnanti, quanto i ragazzi, per nulla intimiditi dall’inconsueto ruolo e dal rapporto con gli adulti”.
Il corso, di informatica di base, è riservato ai principianti ma fin dai primi 2 incontri l’interesse mostrato dagli anziani verso il computer e le sue applicazioni ha consentito di procedere molto rapidamente verso nozioni più evolute.
“Ringraziamo il Comune e le scuole, soprattutto i dirigenti scolastici, prof.ssa Maddalena Montemurro, che ha già autorizzato altri due corsi presso la sede di Chiusi dell’istituto superiore, e la prof.ssa Stefania Ceccattoni, vicaria (e nostro referente) ad Acquaviva”.
“E’ un progetto al quale attribuiamo grande importanza – dichiara Alice Raspanti, Assessore all’Istruzione – e che per questo sosteniamo fin dalla prima edizione. Il ruolo di “insegnanti” arricchisce infatti l’offerta formativa per gli studenti e consente loro di compiere una preziosa esperienza personale, sul fronte del confronto tra generazioni. Il raddoppio del numero dei partecipanti, dopo l’edizione-pilota del 2011, – sottolinea Raspanti – non è solo il sintomo di un successo ma ci ha anche consentito di aprire alla società civile le porte di due scuole per iniziative non strettamente didattiche”.