Firmati oggi a Palazzo Strozzi Sacrati un accordo di collaborazione ed una convenzione per supportare le coppie che decidono di avviare l’iter di adozione, nazionale ed internazionale. L’accordo individua modalità di intervento per assistere le coppie nelle varie fasi dell’iter adottivo, attraverso la creazione di una collaborazione attiva tra i soggetti coinvolti. La convenzione attiva un fondo da 300 mila euro per la copertura degli interessi sui prestiti contratti durante l’iter adottivo.
Tutelare il diritto del minore ad una famiglia potenziando la rete integrata di servizi per l’adozione, promuovere forme di collaborazione tra i soggetti impegnati nel percorso adottivo, sviluppare interventi mirati per le coppie e gli operatori dei servizi dedicati, valorizzare il ruolo delle istituzioni scolastiche e delle agenzie formative per l’orientamento alle famiglie e lo sviluppo di una cultura dell’accoglienza. Questi in sintesi gli obiettivi dell’accordo che è stato firmato tra Regione, i Comuni capofila dei quattro Centri Adozioni toscani (Firenze, Prato, Pisa e Siena) e gli enti autorizzati per l’adozione internazionale operanti sul nostro territorio.
“Abbiamo deciso di rinnovare una collaborazione importante – ha detto l’assessore al welfare Salvatore Allocca – proprio per venire incontro alle esigenze e ai desideri delle coppie che decidono di intraprendere un cammino spesso difficile. Come? Migliorando l’informazione e l’assistenza e dando un piccolo contributo economico per venire incontro alle spese sostenute dalle famiglie. In media per portare a termine un iter di adozione internazionale occorrono 4 anni. L’accordo cerca in qualche modo di snellire i tempi anche se questi dipendono da altri fattori, come i rapporti bilaterali tra i paesi. Velocizzare il processo serve a renderlo meno traumatico”. “Un altro obiettivo importante dell’accordo – ha aggiunto Stefano Capretti, coordinatore degli enti che lo hanno firmato – è quello di allargare il campo di collaborazione tra tutti gli attori coinvolti. E sotto questo profilo il risultato è stato ottimo dato siamo passati dai 12 enti che firmarono il precedente accordo a 20”.
L’accordo sostituisce e da attuazione ai protocolli di intesa che dal 2002 la Regione ha avviato in tema di diritti dei minori. Alle attività di preparazione alle coppie che vogliano ricorrere all’adozione internazionale si affiancheranno azioni di sensibilizzazione, di coordinamento tra gli operatori, di raccolta dati, di collaborazione con le istituzioni per dare adeguata accoglienza ai bambini adottati e per offrire il migliore sostegno alle nuove famiglie.
Oltre all’accordo, Regione e Comuni capofila dei quattro Centri Adozioni toscani hanno firmato una convenzione che mette a disposizione 300 mila euro per tre anni per coprire gli interessi applicati sui prestiti contratti dalle coppie residenti in Toscana durante il percorso di adozione internazionale. Entro pochi giorni la Regione emanerà un bando per stabilire modalità e tempistica di presentazione delle domande.
In base al monitoraggio annuale delle attività dei Centri Adozioni toscani, realizzato dalla Regione attraverso il Centro regionale di documentazione sull’infanzia e l’adolescenza gestito dall’Istituto degli Innocenti, nel 2010 c’è stato un aumento sia dei corsi di preparazione, da 43 ai 58, che delle adesioni (+ 33,5%). Analoga tendenza per gli incontri con gli enti autorizzati, passati dai 21 del 2009 ai 34 del 2010 e delle coppie partecipanti (+54%).
I quattro Centri Adozione (Firenze, Pisa, Prato, Siena) sono servizi pubblici e gratuiti per coloro che desiderano informazioni sull’adozione nazionale ed internazionale, organizzano corsi per preparare le coppie percorso adottivo, per conoscere le norme che lo regolano e le altre forme di solidarietà e cooperazione a favore dell’infanzia. I centri per l’adozione nascono da un accordo tra Regione Toscana, Comuni e le ASL di tutto il territorio regionale. Gli enti autorizzati per l’adozione internazionale invece sono associazioni, organizzazioni o enti il cui intervento è obbligatorio per tutte le adozioni internazionali. Per svolgere la loro attività di intermediazione devono essere in possesso di apposita autorizzazione rilasciata dalla CAI (Commissione per le adozioni internazionali) sulla base di requisiti di legge.