Offerta formativa e dimensionamento della rete scolastica. Questi i temi trattati da una delibera che il governo regionale ha appena approvato, in vista dell’anno scolastico 2013/2014, e che è stata trasmessa all’Ufficio Scolastico Regionale della Toscana per gli adempimenti, di competenza, necessari alla sua completa attuazione.
Il “piano regionale” prende atto dei singoli “piani” approvati dalle Province relativamente al primo e al secondo ciclo di istruzione nonché ai percorsi di istruzione e formazione professionale.
Una particolare sottolineatura, dalla vicepresidente della Regione Toscana, sul numero – in effetti importante, fino al punto di risultare emergenziale – delle richieste per sezioni statali di scuola dell’infanzia: ben 102, da tutte le province toscane, le richieste affinché lo Stato riconosca sezioni attualmente finanziate dalla Regione e note con l’appellativo di “Pegaso”; a queste si aggiungono altre 70 richieste, di cui 60 per nuove sezioni statali in seguito all’incremento demografico e al conseguente aumento di bambini; 10 le richieste per “statizzare” sezioni comunali.
Importante anche il numero di richieste (80 in tutta la Toscana) per istituire nuove “prime” a tempo pieno, mentre il numero di classi, sempre della “primaria”, che hanno chiesto il tempo pieno (soprattutto nelle province di Firenze, Pisa e Livorno) sfiora quota 200 (per la precisione: 192).
Per quanto riguarda gli Istituti Comprensivi (IC), prosegue il cammino verso questa soluzione di dimensionamento. Nella provincia di Siena, ad esempio, il Comune capoluogo e quello di Poggibonsi avranno, dall’anno prossimo, solo IC mentre con l’istituzione del nuovo IC “Avenza Fossone” anche Carrara si aggiungerà alla lista dei Comuni (fra cui Montemurlo, Lastra a Signa, Castel Fiorentino, Castiglion Fiorentino e Pontassieve fra i più recenti) dove sono presenti solo IC.
Da notare che Regione Toscana, insieme all’associazione professionale CIDI e al Dipartimento in Scienza della Formazione di UniFirenze, sta sviluppando un progetto per monitorare e supportare i nuovi IC (il programma è intitolato “Comprensivi si diventa”) con particolare attenzione alla formazione di dirigenti e insegnanti anche attraverso l’affiancamento di esperti.
Per quanto riguarda le secondarie superiori, il quadro resta sostanzialmente stabile con un numero consistente (16) di scuole sotto-dimensionate: senza un preside dedicato e, dunque, in situazioni di reggenza. In provincia di Lucca è stato svolto un lavoro importante nelle secondarie superiori anche per il problema del sotto-dimensionamento: un problema, questo, che invece rimane irrisolto in altre province e ciò anche per una scelta, condivisa con l’assessorato regionale all’Istruzione, in vista dell’approvazione di una intesa, in Conferenza Stato-Regioni, che dovrebbe riscrivere i criteri di assegnazione dei dirigenti alle scuole e, quindi, portare in Toscana un certo numero di dirigenti in più da poter collocare nelle scuole oggi in situazioni di reggenza.