Lo scorso 21 marzo si è svolto un incontro in Prefettura alla presenza del Prefetto, del Capo di Gabinetto della Prefettura, del Sindaco del Comune di Siena, dell’Assessore al Personale e delle parti sindacali (CGIL Funzione Pubblica, CISL-FP Siena, UIL F.P.L. Diccap e R.S.U.).
Al termine dell’incontro, che si è svolto con toni distensivi, è stato trovato l’accordo per riprendere le relazioni sindacali tra le parti ( interrotte dall’8 marzo scorso) e per impostare un confronto costruttivo. Il prossimo 27 marzo ci sarà un primo incontro tra la parte pubblica e la parte sindacale: all’appuntamento parteciperanno anche il Sindaco e l’Assessore al Personale.
“Vorrei, come prima cosa, ringraziare il Prefetto – sottolinea il Sindaco di Siena Bruno Valentini – per il ruolo che ha avuto e per la disponibilità che ha dimostrato in questa vicenda. Riprendere un dialogo sereno con il personale del Comune è una nostra priorità, come sottolineato da una mozione votata all’unanimità dal Consiglio Comunale. Il pieno coinvolgimento dei nostri dipendenti nella riorganizzazione della struttura comunale è una precondizione fondamentale ad ogni azione politico-amministrativa. Ho comunicato, durante l’incontro, che ho dato disposizione agli uffici di predisporre gli atti per la restituzione del salario variabile che abbiamo dovuto recuperare a causa delle cosiddette ‘indennità atipiche’ contestate dal Ministero dell’Economia e dalla Corte dei Conti. Entro 60 giorni contiamo che il Parlamento converta in Legge il provvedimento del Governo Renzi, costretto ad agire con Decreto per sistemare vertenze diffuse in tutta Italia e non solo a Siena, così potremo restituire il denaro. Conto che ripristinando la situazione precedente all’ispezione del MEF si possa ricostruire un clima sereno, che serve al Comune e soprattutto alla nostra Città”.
L’Amministrazione ben volentieri riprenderà le trattative aprendo un confronto approfondito tra le parti, a partire dalla definizione dei servizi minimi da garantire in occasione di scioperi (in modo da equilibrare diritti sindacali ed esigenze della collettività), dalla programmazione occupazionale, dal miglioramento della produttività e dalle incentivazioni salariali per i lavoratori.