In una situazione di grave crisi verbi come vincere e perdere stonano offensivi. Il reale fastidio per ogni politichese nasce dal bisogno di concretezza. Essere concreti significa prendere atto della realtà per farvi fronte e cercare di risolvere i problemi, senza cercare di alterarla, amplificarla o manipolarla a fini diversi dal bene collettivo; forse qualcuno è tanto sadico da godere di un trionfo personale su un disastro collettivo o molti sono così masochisti da cercare di aumentare dolore nel dolore. La sensazione è che alcuni, pochi, “giochino” sulla pelle di molti per la loro personale lotta. In questa nazione, in questa città, dovremmo ora più che mai valutare con attenzione le informazioni, le proposte e i progetti, prescindendo da qualsiasi individualismo: chi è in buona fede sa bene che chi opera per il bene comune non trae vantaggio personale (se non umano) e un ego che prende il sopravvento è rivelatorio di ambiguità. Molte energie si stanno sprecando per far perdere anziché per costruire, alimentando una visione collettiva di esasperazione maligna.
Esorto al rispetto, al sano e costruttivo confronto, all’innalzamento del dibattito perché abbiamo bisogno, per superare questa fase, di tutte le energie migliori, rifuggendo illusioni e fobie. Favole e paure sono elementari strumenti che agiscono sul nostro malessere per alimentare il potere di alcuni a danno di molti. Credo pertanto che tutti noi dovremmo gioire per il fatto che ieri il Prefetto Enrico Laudanna ha firmato il rispetto del patto di stabilità del Comune di Siena per l’anno 2012, atto che non sancisce la vittoria di una parte ma ne dimostra semmai la buona fede. È un’ottima notizia e un grande risultato che consentirà ai cittadini senesi di non subire penalizzazioni. I fatti, partendo dall’approvazione da parte del Commissario nell’autunno 2012 della manovra predisposta dall’amministrazione uscente, continuano a dimostrare come il lavoro, impostato dall’amministrazione di centrosinistra guidata da Franco Ceccuzzi, per risolvere i problemi di bilancio ereditati dai bilanci precedenti, era, non solo corretto e legalmente ineccepibile, ma necessario per superare tali difficoltà. Lavoro, due manovre di bilancio, che e’ stato oggetto di una concertazione nel gennaio 2012, non appena i problemi furono rilevati, e, successivamente, nel giugno 2012, di un’ulteriore concertazione con tutte le parti sociali che ha consentito l’adozione in giunta di un’altra manovra. L’insoddisfazione di alcuni ha gravato purtroppo sul futuro di molti osteggiando la politica di cambiamento dei metodi di governo.
Il presente e il futuro di questa città non possono essere la posta di un gioco per dimostrare ragione o torto a fini di “prestigio” e a spese della collettività. Non stiamo vivendo un reality: occorre distinguere il verosimile dal vero. Oggi alcuni continuano a mistificare la realtà’, mescolando problemi veri con ricostruzioni strumentali forti dello slogan “tanto peggio tanto meglio”. Il rispetto del patto di stabilità non significa che sia tutto a posto, consente però di guardare al futuro con una base di confronto e programmazione più solida.
L’auspicio e’ che questo risultato consenta di attendere con serenità e senza catastrofismi i risultati del bilancio consuntivo 2012, senza speculare sui dipendenti comunali e sui cittadini già confusi e preoccupati. Il rispetto del patto consente di affrontare il tema del salario accessorio dei tanti dipendenti comunali che in questo anno difficile per il Comune di Siena hanno fatto sforzi straordinari per sopperire alle necessità del città. A loro spetta il nostro ringraziamento perché questo impegno straordinario non era né dovuto né scontato. Il rispetto del patto, inoltre, permetterà’ alla prossima amministrazione di lavorare con basi più solide e con opportunità finanziarie maggiori. È giusto ricordare che il mancato rispetto avrebbe avuto conseguenze molto gravi per l’ente. Solo per fare qualche esempio: l’impossibilità di chiedere alcuna deroga sulla limitazione alle instaurazioni di rapporti di lavoro relativi agli asili comunali e, più in particolare, alle assunzioni temporanee dirette a fronteggiare assenze per malattie o per altre cause di forza maggiore; la riduzione del fondo sperimentale di riequilibrio o del fondo perequativo in misura pari alla differenza tra il risultato registrato e l’obiettivo programmatico predeterminato; l’impossibilità a ricorrere all’indebitamento per gli investimenti. Tutte conseguenze che, grazie al percorso di risanamento avviato dall’amministrazione uscente e al rispetto del patto, non graveranno sul futuro della nostra città.
Rita Petti, membro dell’esecutivo dell’Unione comunale del Pd di Siena