“La Toscana della ricerca si è presentata bene a Bruxelles, coesa e determinata, decisa a mettere a sistema scelte e assi fondamentali su cui concentrare progetti e risorse”. Lo afferma il presidente Enrico Rossi che oggi a Bruxelles, accompagnato dalla vicepresidente Stella Targetti, ha presenziato al workshop “Tuscany – Europe 2020: il contributo dei sistemi regionali di ricerca e innovazione alla crescita dell’Europa”.
Hanno partecipato all’iniziativa i rappresentanti di tutti gli “attori” toscani nel campo della ricerca e dell’innovazione: università (Firenze, Pisa, Siena) e scuole superiori (Scuola Normale Superiore, Scuola Superiore Sant’Anna, Università per Stranieri di Siena, Istituto di Alti Studi di Lucca, Istituto di Scienze Umane), Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie) e Cnr (Consiglio nazionale della ricerca), Infr (Istituto nazionale di fisica nucleare), poli d’innovazione e distretti tecnologici. E ancora rappresentanti di alto livello del Miur, della Commissione Europea e del mondo imprenditoriale.
“Abbiamo presentato un sistema della ricerca di primissimo piano – ha affermato il presidente Rossi – Siamo la prima regione italiana a compiere questa scelta: non vogliamo fare da soli, non soffriamo di centralismo regionale, siamo qui insieme al ministero della ricerca e vogliamo avere un rapporto con l’Europa e soprattutto fare di più per favorire l’innovazione nelle nostre imprese, a partire da alcuni settori: ambiente, energia, cambiamenti climatici, foreste, agricoltura, invecchiamento della popolazione, sanità”.
“E’ chiara la sfida che l’Europa ci chiede – ha aggiunto la vicepresidente Targetti – Selezionare e scegliere su quali scommesse investire. Noi siamo venuti qui con le idee chiare, pronti a cogliere tutte le opportunità, puntando sulle cose che posso fare la differenza. Sarà importante non essere autoreferenziali, guardare alle regioni vicine e lontane. I fondi strutturali serviranno a farci stare nell’Europa più competitiva. I nostri territori hanno asset molteplici, e vorremmo mettere in grado di correre quei territori che lo possono fare. Ma anche dove non abbiamo massa critica, ma abbiamo qualità, quella qualità deve essere fatta crescere”.
La Toscana vanta una significativa presenza di prestigiose istituzioni di ricerca regionali, istituti e sezioni di organismi di ricerca nazionali e importanti infrastrutture europee, che occupano migliaia di ricercatori. Con l’1,1% delle pubblicazioni scientifiche europee, la Toscana si colloca alla 21° posizione nella graduatoria delle oltre 300 regioni Europa27 e in termini di pubblicazioni pro-capite sale alla 16° posizione (Rapporto Ost, Observatorie science et technologies). Nella nostra regione l’investimento in ricerca e sviluppo è pari a 1,4% del Pil rispetto ad una media nazionale di 1,2%. “Le ricadute sul sistema produttivo – conclude il presidente Rossi – sono però ancora contenute ed è questo l’aspetto su cui vogliamo lavorare”.