L’Udc guarda a sinistra, nel contesto politico nazionale come in quello locale. “Siamo aperti a confrontarci con tutti”, afferma infatti l’ex consigliere comunale Sandro Senni che però poi aggiunge: “I nostri primi interlocutori saranno comunque coloro che governavano la città”.
Senni, siete favorevoli ad andare subito alle urne?
“Sì, siamo favorevoli. D’altra parte noi eravamo anche contrari al commissariamento del Comune. Serve in tempi rapidi un governo eletto dai cittadini, che possa quindi dare soluzioni e non subire solamente i problemi. Capisco che il fatto che per votare subito serva un decreto legge rende il tutto più difficile, ma questo è il nostro desiderio e auspicio”.
E’ l’auspicio dell’Udc anche a livello nazionale?
“Sì, naturalmente. Serve un nuovo progetto per la città che si basi su forze politiche che sappiano individuare quattro o cinque punti fondamentali per far tornare a crescere Siena in un momento nel quale le grandi istituzioni sono sul baratro”.
Nel caso in cui andaste con il centrosinistra chiedereste le primarie? L’Udc non vuole presentare un proprio candidato sindaco?
“Noi non soffriamo di manie di protagonismo e non vogliamo portare avanti iniziative personali. Io credo che più forze portano avanti un’idea ed un progetto politico e meglio è: questo sarebbe anche un segno di assunzione di responsabilità nei confronti dei cittadini”.
Cosa pensa della situazione del Santa Maria della Scala?
“Poteva e potrebbe essere il contenitore che funge da volano per la cultura non solo senese, ma anche a livello nazionale. Ma servono idee, il nome ed il contenitore non bastano a creare profitto. E servono persone del settore che possano lavorare al Santa Maria per dare una risonanza internazionale al museo. Ma io penso anche ad un progetto più generale per Piazza Duomo. Adesso se ci si passa davanti d’inverno la si trova buia e deserta. In nessuna città del mondo viene così poco valorizzata un’area di simile valore e bellezza. E sul Santa Maria aggiungo: spesso i visitatori arrivano a guardare il Duomo e non sanno neppure che alle loro spalle c’è un museo”.
Cosa pensa dell’appello trasversale sul vecchio ospedale?
“Credo che spesso si facciano semplici proclami. Dobbiamo invece confrontarci sulle proposte. Ovviamente siamo tutti d’accordo quando parliamo o scriviamo che i posti di lavoro vanno protetti e tutelati. Ma poi si deve lavorare affinché questo avvenga e non restino semplici parole. Questi spazi potrebbero essere dati alle tante associazioni che lavorano nel settore teatrale, musicale, pittorico, culturale. Potrebbe essere una grande opportunità anche per i più giovani”.
Gennaro Groppa