E’ partito dalla sua abitazione di Buonconvento con una Fiat Panda bianca (vecchio modello), mercoledì mattina, all’incirca verso mezzogiorno.
Doveva andare a Montalcino, all’ospedale più precisamente, per farsi una radiografia al ginocchio. Niente di grave. Da quel momento però, di Carillio Corridori, 82 anni, non si è più avuta notizia. A Montalcino, in realtà, a detta dei medici che dovevano visitarlo, non ci è mai arrivato. Ad avvisare carabinieri e vigili del fuoco sono stati i familiari dell’uomo che non hanno atteso invano il suo rientro a casa. A cercarlo ormai da due giorni sono impegnati carabinieri di Siena e Montalcino e vigili del fuoco.
I militari stanno ripercorrendo la strada che l’uomo avrebbe dovuto fare per arrivare all’ospedale di Montalcino. Ma al momento della Fiat Panda bianca, targa AV561CV, non vi è traccia.
Per assicurarsi che l’anziano non avesse fatto deviazioni verso Civitella Paganico sono stati rintracciati anche i familiari residenti nel grossetano. Nessuno di loro ha visto o sentito Carillio. Purtoppo l’uomo non ha con sè un telefono cellulare per poter essere rintracciato.
L’uomo, riferiscono i familiari, era in ottima salute e si stava recando all’ospedale solo per una visita al ginocchio. A dimostrazione di ciò il fatto che guidasse ancora, senza alcun problema, nonostante l’età e le elevate temperature.
Le ricerche si stanno concentrando nel tragitto che da Buonconvento portano a Montalcino, sulla strada provinciale 14, ma anche oltre, nelle zona di Trequanda e Pienza. Perlustrate tutte le strade provinciali e comuunali. Carillio è di corporatura media, ha i capelli bianchi, senza cappello o altri segni particolari.
Di casa è uscito mercoledì pomeriggio, verso mezzogiorno. Le sue condizioni di salute sono buone. A dare l’allarme ai carabinieri la moglie ed altri familiari dell’uomo residenti con lui a Buonconvento. A partire da questa mattina sarà attivato dalla squadra dei vigili del fuoco anche un elicottero. Le ricerche proseguiranno per l’intera giornata su strade e aree boschive della Valdorcia.
Sara Corti