Il percorso per l’assegnazione dei beni confiscati alle organizzazioni criminali sia reso più veloce anche in Toscana. E’ quanto chiede una mozione approvata oggi all’unanimità dal Consiglio regionale, proposta dal gruppo del Pd, primo firmatario Paolo Bambagioni, sottoscritta anche dalla consigliera Rosanna Pugnalini.
Il documento impegna la giunta regionale ad attivarsi nei confronti del governo “affinché il percorso spesso lungo e tortuoso (in media dai 7 ai 10 anni), che porta all’assegnazione dei beni confiscati, sia liberato dalla lentezza delle procedure necessarie per giungere alla confisca definitiva ed al conseguente utilizzo del bene libero da ogni peso gravante sullo stesso” e “ad attivarsi presso l’Agenzia nazionale per i Beni Confiscati al fine di garantire un esito rapido e rispettoso delle finalità del riutilizzo sociale dei beni confiscati in Toscana, con particolare riferimento all’ “Azienda Agricola Suvignano” in attesa di destinazione dall’aprile del 2007”.
«Questo problema in Toscana riguarda 50 beni immobili – spiega Pugnalini – Tra questi, certamente la confisca più eclatante è sicuramente quella avvenuta ai danni di Vincenzo Piazza, mafioso siciliano, per il complesso delle quote di capitale sociale dell’Agricola Suvignano s.r.l. nel Comune di Monteroni d’Arbia: si tratta di una delle più ingenti confische di beni a mafiosi avvenuta in Italia per grandezza e valore economico. Per questo abbiamo voluto richiamarla come impegno specifico su cui attivare la giunta regionale. Il fine vero della legge – conclude Pugnalini – non è quello della mera confisca, ma del riutilizzo sociale del bene confiscato al mafioso».