“Da questa piazza – ha detto Bezzini – rinnovo la vicinanza e la solidarietà di tutta la provincia di Siena alle popolazioni colpite in tutta la Toscana dall’ondata eccezionale di maltempo che nei giorni scorsi ha interessato anche la parte sud del nostro territorio. Un pensiero particolare va alle famiglie delle vittime in provincia di Grosseto. L’emergenza maltempo – ha continuato Bezzini – pone subito l’esigenza di finanziamenti immediati. Per poter garantire interventi essenziali come quelli per la difesa del suolo non è più rinviabile un allentamento del Patto di Stabilità. Ne va della sicurezza dei nostri territori e delle nostre comunità. Inoltre, è opportuna una revisione dei tagli ai trasferimenti statali che stanno mettendo in ginocchio le Province riducendo a zero le risorse su cui contare. Questa situazione rischia di avere ripercussioni pesantissime sulla manutenzione delle strade, delle scuole e sulla gestione di emergenze metereologiche. Di fronte a questo scenario, mi chiedo come potremo affrontare il 2013, anno di transizione verso il nuovo ordinamento, dopo che le Province sono state individuate come vittime sacrificali in un percorso che non porterà nessun risparmio reale”.
“Stasera, tutti insieme – ha aggiunto Bezzini – vogliamo ribadire il No della comunità senese al decreto legge e a tutto il percorso di riordino delle Province, che abbiamo contestato fin dall’inizio ritenendolo un continuo pasticcio irresponsabile, demagogico e senza alcuna attenzione alle esigenze dei cittadini e dei singoli territori. Siena esce fortemente penalizzata da questo percorso, che non rende merito al valore della città e del territorio sotto il profilo storico, alla sua ricchezza sociale e culturale che conta su istituzioni secolari come l’Università, al ruolo rilevante sul piano nazionale e internazionale che Siena ricopre, da sempre, attraendo ogni anno milioni di turisti. Inoltre, non si tiene conto delle Leggi speciali per Siena, che hanno riconosciuto le peculiarità della città e del suo territorio. Il grande rischio che abbiamo di fronte è quello di assistere a una disgregazione territoriale a danno di una coesione conquistata nei secoli, con Comuni che potrebbero chiedere di essere inglobati in altre Province o Città metropolitane. A chi ci accusa di campanilismo, rispondiamo che non siamo conservatori e che siamo pronti a sfide innovative, portando avanti nuove esperienze di area vasta come quelle promosse negli anni passati. Certamente non accettiamo imposizioni burocratiche dall’alto che porterebbero solo a una divisione fra territori di serie A e di serie B, senza presidi istituzionali fondamentali”.
“In Italia – ha detto ancora Bezzini – c’è bisogno di una riorganizzazione istituzionale ma occorre che sia organica e razionale. Se sarà così siamo pronti a collaborare, altrimenti daremo battaglia per tutelare Siena e il suo territorio, con il supporto dei parlamentari senesi che stanno lavorando per presentare emendamenti al decreto in vista della discussione in Parlamento. Ringrazio tutti i presenti ed esprimo la mia vicinanza ai dipendenti della Provincia e di tutte le strutture che sono coinvolte, direttamente o indirettamente, nel percorso di riordino, per la fase di incertezza che li sta riguardando. Da questa piazza, stasera, parte un nuovo impegno, che dovrà contare sul coinvolgimento di tutti, dalle istituzioni ai semplici cittadini, per ribadire il nostro No al riordino e la nostra richiesta di mantenere Siena capoluogo. Il nostro obiettivo è dare battaglia fino in fondo, sfruttando tutte le possibilità che avremo di fronte”.