Limitare l’applicazione dell’imposta di soggiorno ai turisti, esentando coloro i quali, per ragioni di lavoro, di studio o di salute si trovano a vivere, per un periodo di tempo, nella nostra città. Sono questi gli elementi di fondo delle modifiche applicate dalla giunta comunale al “Regolamento dell’imposta di soggiorno”. Le modifiche, ora, saranno proposte al consiglio comunale, che deciderà se approvarle o meno.
Tre gli articoli del Regolamento modificati: il 2, il 4 e il 6, rispettivamente relativi al “presupposto dell’imposta” alle “esenzioni” ed agli” obblighi dei gestori delle strutture ricettive”. La prima modifica prevede di inserire tra le strutture ricettive anche gli alloggi destinati ad uso turistico, mentre la variazione all’articolo 6 propone di modificare la cadenza delle comunicazioni dei gestori al Comune del numero e del periodo di pernottamento, da annuale a quadrimestrale. Sul fronte delle esenzioni, invece, si aggiungono alcune categorie: il personale dipendente delle strutture ricettive; gli studenti delle scuole superiori e dell’Università; i lavoratori dipendenti, pubblici e privati. Questi ultimi dovranno versare il contributo di soggiorno solo il primo mese. L’esenzione, inoltre, si allarga anche ai comuni confinanti, soprattutto per venire incontro a tutti coloro che sono nella nostra città per motivi sanitari, come degenti o come accompagnatori.
“Le modifiche apportate al Regolamento – afferma l’assessore al turismo, Alessandro Mugnaioli – sono il frutto di un confronto con le associazioni di categoria, con gli imprenditori e con gli utenti. Come promesso al momento della definizione delle norme sul contributo di soggiorno, abbiamo avviato un percorso di analisi per modificare alcuni elementi di criticità che ci sono stati segnalati. Abbiamo apportato, dunque, alcuni correttivi che vanno nella direzione dell’equità e dell’esenzione per tutti coloro che si trovano a vivere nella nostra città per motivi di studio, di lavoro o di salute. Ai turisti chiediamo un piccolo contributo che si è reso necessario per limitare l’aumento delle tasse ai cittadini senesi e per aprire la possibilità di recuperare risorse da destinare proprio al settore turistico e culturale”.