Le nanofibre appartengono alla più vasta area delle nanotecnologie, settore innovativo che in Italia partendo da numeri vicini allo zero nel 2000 è sempre stato in espansione e fino ad oggi ha determinato la nascita di 190 nuove strutture di cui 90 produttive; il fatturato delle vendite di prodotti contenenti nanotecnologie secondo le stime ammonta a circa 4 miliardi di euro a livello nazionale e a 220 miliardi di dollari globalmente. Il mercato mondiale delle nanofibre mostra una dinamicità superiore ad ogni altro segmento tecnologico e biotecnologico: dal 2006 ad oggi ha fatto registrare un aumento medio delle vendite del 27% annuo ed è ipotizzabile che possa continuare a crescere fino al 2022 ad un tasso superiore al 30%. È quanto emerge da uno studio condotto sul tema dall’Area Research e Investor Relations di Banca Monte dei Paschi di Siena, secondo il quale il mercato delle nanofibre, che valeva 43,2 milioni di dollari nel 2006, potrebbe raggiungere i 2,2 mld di dollari nel 2022.
Alla base di questo rapido sviluppo vi è la grande gamma di applicazioni legate alle nanofibre, in ambito industriale, scientifico e tecnologico. In campo medico con esse si costruiscono componenti per organi artificiali, si realizzano nuovi tessuti, nuovi materiali per implantologia, sono un veicolo per la somministrazione di farmaci, sono presenti nelle fasciature sanitarie e nei materiali tessili medicali. Nei materiali protettivi sono utilizzate nell’assorbimento acustico, nelle tute e nei sensori per la rilevazione di agenti chimici, mentre in campo tessile le nanofibre sono presenti negli equipaggiamenti sportivi – scarpe sportive e per alpinismo, impermeabili e capi tecnici di vario tipo – oltre che nei pannolini. Possono avere applicazioni importanti anche nella filtrazione, all’interno dei filtri ad alta efficienza per aria, olio, bevande, carburanti auto e per il settore farmaceutico. Anche le celle solari fotovoltaiche, gli accumulatori agli ioni di litio e le celle combustibili a membrana possono utilizzare con successo le nanofibre. Infine, nell’elettronica sono fondamentali per la realizzazione di micro componenti e display avanzati OLED e NLED-PLED (Polymer light emetting diode).
La ricerca evidenzia un mercato di nicchia ma in espansione anche in Italia, dove stanno nascendo aziende innovative nell’“elettrofilatura” o “elettrospinning”, la principale tecnologia che è stata sviluppata per produrre nanofibre, consistente nell’applicazione di un campo elettrico ad alto voltaggio a particelle che, dopo essere state preparate chimicamente, vengono raccolte da un collettore. Ad oggi, i prezzi della nanofibra organica grezza sono ancora molto elevati, ma, in base allo scenario più verosimile, l’aumento molto rilevante dei volumi produttivi e della concorrenza dovrebbe farli scendere e di conseguenza determinare una contrazione dei margini nel medio periodo.