Tanti vip stranieri scelgono di fare il vino nelle terre di Siena

vino

Le terre di Siena arricchiscono la lunga la lista di vip stranieri che hanno scelto di fare i “contadini” in Italia per affari o semplicemente per gustare in famiglia, e tra amici, i loro prodotti. Questa è la fotografia scattata da Coldiretti Siena in occasione dell’Assemblea elettiva, che si è tenuta a Roma, in cui sono state messe in mostra alcune delle specialità realizzate dai personaggi famosi giunti dall’estero per coltivare le campagne nazionali. Tra i dati raccolti da Coldiretti il Senese fa la parte del leone con personaggi del calibro di Gianna Nannini, Virginie Saverys, imprenditrice belga del settore marittimo, direttore della Compagnie Maritime Belge (CMB) prima e poi della Euronav, Richard Parsons uno dei manager più potenti del mondo, Andrè Santos Esteves, giovane finanziere brasiliano, Natalie Oliveros, vincitrice di numerosi premi AVN (Adult Entertainment Expo), che iniziò la sua carriera nell’hard nel 2000 con un film  realizzato con  Rocco Siffredi, solo per citarne alcuni, e, il vino, si conferma il principale settore del made in Italy dopo l’ortofrutta fresca (+10 per cento), in aumento la pasta con un +4 per cento, ma anche l’olio d’oliva (+10 per cento), i salumi (+6 per cento) e i formaggi.

il presidente di Coldiretti con le bottiglie dell’etichetta della roker senese Gianna Nannini

Dati positivi e incoraggianti che sono stati diffusi in occasione dell’elezione, 1,6 milioni gli iscritti diffusi su tutto il territorio nazionale, di Roberto Moncalvo, 33 anni, nuovo presidente nazionale della Coldiretti, che succede a Sergio Marini.
“Il nuovo leader della Coldiretti, il più giovane presidente tra tutte le associazioni di impresa e dei lavoratori presenti in Italia e rappresentate nel Cnel, i cui vertici hanno in media una età quasi doppia – commenta Fausto Ligas, presidente Coldiretti Siena – non ha solo l’energia ma anche le caratteristiche per portare l’agricoltura italiana e il suo modello di sostenibilità al centro del dibattito pubblico, anche in Europa. La filiera agricola italiana rende questo Paese competitivo anche all’interno dei processi di mondializzazione dell’economia e delle idee, è uno scudo valoriale apparentemente sommerso, ma saldamente ancorato a principi di solidarietà e di mutualità, che va valorizzato e sviluppato e Moncalvo è la persona giusta che sa bene, come l’agricoltura, in questo grave contesto di crisi, sia tra i pochi settori in grado di generare lavoro, sia in termini di produzioni che in termini di servizio”.