Trasporto ferroviario, Villa Parigini, soppressione del Tribunale di Montepulciano fra i punti al centro del Consiglio provinciale

palazzo della Provincia di Siena

palazzo della Provincia di Siena

E’ tornato a riunirsi questa mattina, lunedì 24 febbraio il Consiglio provinciale di Siena: all’esame alcuni punti all’ordine del giorno rinviati dalle sedute precedenti. I lavori si sono aperti con la risposta del vicepresidente e assessore ai lavori pubblici, Alessandro Pinciani, all’interrogazione del consigliere Antonio Falcone (Rifondazione – Partito Comunista) sulla messa in sicurezza della Via Francigena fra San Quirico d’Orcia e Radicofani. In particolare, il consigliere ha portato all’attenzione della giunta le problematiche che interessano il tratto che va dalle Briccole verso Radicofani, attraversando il torrente Formone, sotto il ponte della SR Cassia e della SS478. “Lo stato della Via Francigena – ha detto Pinciani – è costantemente monitorato dalla Provincia, consapevole del ruolo strategico che questa riveste per il patrimonio storico-culturale e l’attrattiva turistica del territorio senese. Nell’area sono già previsti interventi per regolare la regimazione dell’acqua, muovendosi in alveo e senza alterare il contesto paesaggistico. Nei prossimi giorni seguirà un ulteriore sopralluogo, accogliendo le segnalazioni, per capire meglio le criticità indicate e valutare le azioni da compiere”.

 

 

 

Mozioni. Il consiglio è poi proseguito con la discussione della mozione presentata dai consiglieri Giovanni Di Stasio (Toscana Federata) e Donatella Santinelli (Pdl) sullo svolgimento delle Commissioni Consiliari e l’indicazione degli orari di arrivo e uscita di ogni commissario come forma di trasparenza e rispetto verso l’attività amministrativa, anche a seguito della riduzione del gettone di presenza, pari al 15 per cento, fissata nei mesi scorsi. La mozione è stata respinta con i voti contrari di Pd e Sel e i voti favorevoli di Pdl, Idv e Rifondazione – Partito Comunista, mentre non è stata votata dal gruppo consiliare (Fratelli d’Italia – Centrodestra Nazionale) e dal consigliere Marco Nasorri (Pd).

 

 

 

Il consigliere Lorenzo Rosso (Fratelli d’Italia – Centrodestra Nazionale) ha poi introdotto la mozione sul complesso di Villa Parigini, in località Basciano, chiedendo la rescissione del contratto di locazione con la Tuscany International Education, titolare da alcuni anni di una scuola internazionale in una parte della struttura. Il consigliere Rosso ha chiesto chiarezza anche sull’importo della locazione con una riduzione che ha tenuto conto della stima iniziale del canone e di alcuni interventi di miglioramento sostenuti dalla società affittuaria dell’immobile. Nel corso della discussione il consigliere Rosso ha contestato anche la presenza di una scuola privata all’interno di un ente pubblico.

 

 

 

“Senza entrare nel merito e nei giudizi politici della questione – ha detto il presidente della Provincia di Siena, Simone Bezzini – rinnovo la disponibilità della giunta e degli uffici dell’amministrazione provinciale a fornire informazioni e chiarimenti su questa come su tutte le altre tematiche di competenza”. “Una mozione inappropriata – ha aggiunto Roberto Renai (Sel) – su una questione che deve essere approfondita nella Commissione Garanzia e Controllo, di cui il consigliere Rosso è presidente, e che ha affrontato più volte questo tema”. La conferma che questa discussione è stata approfondita in sede di commissione consiliare è venuta anche dal consigliere Alberto Taccioli (Pd), mentre il consigliere Antonio Falcone (Rifondazione – Partito Comunista) ha definito gravi “eventuali preferenze verso scuole private rispetto a strutture pubbliche e la mancata trasmissione alla Commissione di documenti richiesti”. Perplessità nella gestione della questione di Villa Parigini è stata espressa anche da Donatella Santinelli (Pdl), mentre Giovanni Di Stasio (Toscana Federata) ha espresso contrarietà sulla gestione della discussione. La mozione è stata respinta con il voto contrario di Pd e Sel e il non voto di Pdl, Rifondazione – Partito Comunista, Udc e del consigliere Mori (Fratelli d’Italia – Centrodestra Nazionale).

 

 

 

Ordini del giorno. I lavori consiliari sono proseguiti con la discussione di alcuni ordini del giorno. Dopo aver ritirato quello sui Consorzi di bonifica, superato dall’attualità, i consiglieri Francesco Michelotti e Massimo Mori (Fratelli d’Italia-Centrodestra Nazionale) hanno presentato un ordine del giorno sulla riapertura del Tribunale di Montepulciano, portando all’attenzione del consiglio i disagi che vivono i cittadini dell’area servita fino a pochi mesi fa dalla struttura, a fronte di un risparmio infondato nei costi di gestione. “Stiamo assistendo a una situazione negativa per il territorio – ha detto Michelotti – e auspico che il progetto di prossimità per la volontaria giurisdizione in alcune aree del territorio senese promosso dal Tribunale di Siena e di cui si sta interessando anche la Provincia possa avere un seguito per rendere accessibili in tempi rapidi sportelli a servizio dei cittadini su tutto il territorio”. Su questo progetto è intervenuta l’assessore al welfare della Provincia di Siena, Simonetta Pellegrini che ha annunciato la prossima costituzione di un Tavolo sulla giustizia in provincia di Siena, che riunirà rappresentanti degli Ordini degli avvocati, della Consulta del volontariato e delle istituzioni, divisi per area, al fine di costituire una rete integrata che unisca risorse, energie e competenze professionali.

 

 

 

“La chiusura della sezione distaccata di Poggibonsi e del Tribunale di Montepulciano – ha aggiunto Niccolò Guicciardini (Pd) – rappresenta un grande errore che anche il Pd ha evidenziato più volte nei mesi scorsi e speriamo che il nuovo governo sappia dare risposte su questo tema”. Da Pd, Sel e Idv è arrivato anche un contributo alla discussione con due emendamenti tesi a favorire una crescente collaborazione fra tutti i soggetti interessati, a partire dai Comuni, per individuare soluzioni adeguate a risolvere le criticità seguite alla riforma della struttura giudiziaria. Un auspicio in tal senso è venuto anche dal consigliere Marco Nasorri (Pd).

 

 

 

Sul tema è stato proposto anche un altro emendamento, a firma di Antonio Falcone (Rifondazione – Partito Comunista) che ha messo in evidenza i paradossi di alcuni tagli alla spesa pubblica, come nel caso della riforma dei tribunali. Un accento sulle “responsabilità di chi ha fatto queste scelte con risparmi ridotti e ora lo usa come strumento propagandistico a fini elettorali” è stato posto da Giovanni Di Stasio (Toscana Federata) mentre Donatella Santinelli (Pdl) ha evidenziato come la riforma sia “un’operazione di spending review non reale con costi aggiuntivi per i cittadini sui quali occorre riflettere” e come “il movimento di opposizione partito fin dalla prima proposta di riforma dei tribunali poteva essere supportato da una maggiore coesione politica fra le diverse forze presenti sul territorio”. “Questo documento era stato presentato per la seduta consiliare dello scorso ottobre, poi rinviato fino a oggi – ha aggiunto Massimo Mori (Fratelli d’Italia – Centrodestra nazionale) – e critica quanto è stato fatto con la riforma, che vediamo come un pasticcio commesso a danno dei cittadini”. “Il problema vero – ha aggiunto Angiolo Del Dottore – è che la politica locale non ha fronteggiato adeguatamente questo tema, che pone problemi logistici e di qualità del servizio, con un allungamento dei tempi a danno dei cittadini. La politica poteva e doveva accompagnare meglio questo percorso”.

 

 

 

L’ordine del giorno è stato approvato – integrato con l’emendamento proposto da Pd, Sel e Idv – con il voto favorevole di Pd, Sel, Idv, Pdl e Fratelli d’Italia – Centrodestra nazionale e contrario di Toscana Federata e Rifondazione – Partito Comunista. E’ stato, invece, respinto l’emendamento presentato da Antonio Falcone (Rifondazione – Partito Comunista).

 

 

 

La seduta si è chiusa con la discussione dell’ordine del giorno presentato da Marco Nasorri (Pd) sul trasporto ferroviario, dove veniva chiesto di intraprendere iniziative concrete per potenziare, intensificare e migliorare i servizi Intercity tra Firenze e Roma, garantendo il passaggio nella linea ferroviaria Direttissima, ripristinando la fermata di tre coppie di Treni Eurostar presso la stazione di Chiusi e senza ulteriori riduzioni dei trasferimenti al trasporto ferroviario regionale e locale, in modo da garantire servizi ai pendolari. L’ordine del giorno è stato approvato a maggioranza, con il voto contrario di Fratelli d’Italia – Centrodestra nazionale e l’astensione di Rifondazione – Partito Comunista e Pdl.